L’esplorazione dei paesaggi sonori è un processo che inizia e non finisce mai. Questa ricerca è dedicata al Bosco ed è in continua crescita.
Sin dal principio la foresta ha cantato la sua canzone, ma in pochi si sono interessati ad imparare le parole o la melodia. Il suo canto è diverso da qualunque altra parte della musica della natura, e il prezzo che bisogna pagare per impararlo è più alto. La foresta ha un aspetto così cupo e minaccioso da richiedere una conoscenza intima per imparare ad amarla sinceramente. E quindi soltanto poche anime particolari, alla ricerca di solitudine e posti lontani, e ovviamente attraversando il disagio fisico, hanno risposto a questa chiamata così selvaggia, e sono andate al grande carnevale musicale tra gli alberi.
– Music of the wild, Gene Stratton-Porter
Durante l’anno abbiamo avuto l’immensa fortuna di poter vivere il bosco ogni giorno. Questo ha significato che dopo ogni storia letta, canzone imparata, balletto improvvisato, e una calda merenda a fianco alla stufa, al mattino abbiamo avuto l’opportunità di portare al Bosco un ringraziamento. E così è nato l’Albero Sonoro, il ramo secco di un albero arcuato in mezzo al bosco Farneto. Campanelle, gusci di arancia, snack per uccellini, biglie di vetro e infiniti giochi che ci hanno fatto risuonare con gli alberi.
Il canto degli uccelli
La delicatezza nell’avvicinarsi agli uccelli, l’infinita pazienza nell’attendere l’esatto momento della migliore esposizione, […] nell’arte di vincere i timori dei piccoli e dei loro genitori, non è un lavoro da uomini. Nessun uomo ha mai avuto la pazienza di restare accanto a un uccello finché non ha fatto uno studio del suo carattere. Una madre umana è la migliore per comprendere e rapportarsi a una madre uccello. Questa è la base di tutto il mio lavoro sul campo.
– Gene Stratton Porter
Il primo uccello a cui ci siamo dedicati è la cornacchia, con la sua voce gracchiante e i suoi richiami mono-nota.
Ogni mattina le cinceallegre ci aprono il sentiero saltando da un rametto all’altro, e notiamo un intervallo che ripetono spesso (su diverse frequenze), la terza minore. La terza minore diventa un primo salto di tono che usiamo per allenare la nostra voce.
Il cuculo invece canta tre note, sempre nel range di una terza minore. Ciò che ci balza all’orecchio questa volta però è la ripetizione costante di piccoli schemi, che usiamo per creare un loop per i primi canoni ritmici.
Strumenti del bosco e manualità
Fango e ocarine – Fango e sabbia stimolano sempre le attività manuali,:questa volta abbiamo raccolto la terra del bosco, l’abbiamo lavata e ne abbiamo ricavato dell’argilla con cui abbiamo costruito le Ocarine del Bosco. Creare la noce di suono è semplice e divertente, l’ultimo passaggio – ossia la creazione del labio che darà suono all’ocarina – invece dev’essere guidato da un adulto. Ognuno di noi ha ottenuto una nota diversa e ci sentiamo molto grati al Bosco.
Il bambù è una specie che si è abbastanza diffusa nel nostro Bosco e ci ha offerto tanti spunti. Abbiamo costruito flauti, bacchette sonore, xilofoni e scoperto la storia della scala pentatonica e della Cinciarella di bambù.
Metta – meditazione di benevolenza
Per conoscere i suoni bisogna imparare a stare nel silenzio. Attingiamo a una pratica della tradizione vipassana, metta, e ci concediamo tre respiri profondi, a occhi chiusi:
Primo respiro, penso a una persona, la saluto e le auguro di essere felice.
Secondo respiro, penso a un animale, lo immagino libero e gli auguro di essere in salute.
Terzo respiro, si rivela un paesaggio e tutte le creature che lo vivono, piante animali ed elementi, e auguriamo loro di essere in pace.
Inventario dei suoni del bosco
Fruscii di ali che sbattono – gorgoglio dell’acqua del torrente – gocce che cadono dalle foglie – rocce che rotolano – foglie calpestate – cortecce che cigolano – animale che zampetta tra le foglie – un picchio che batte – torrente che scorre – passi sui sassi – temporale – vento che soffia – fuoco che scoppietta – passi sulla terra – ululato di sciacallo – cinguettio di cinciarella – una cornacchia che gracchia – la cascata
Albero Sonoro è sia una rubrica di Konrad ma prima nasce come atelier musicale che offre a bimbi dai 3 anni in su laboratori sensoriali, passeggiate sonore in natura e percorsi di apprendimento individuali di pianoforte, violino e propedeutica musicale. Gli articoli proposti riassumono alcuni dei nostri progetti già compiuti, per essere aggiornati sulle nostre attività potete trovare Albero Sonoro sulle piattaforme di Instagram e Facebook. #alberosonoro
Agnese Accurso