Konrad
Territorio e urbanistica

Barcolana in discesa 2015

Riceviamo dal CAI e volentieri pubblichiamo

Barcolana in discesa 2015: domenica 11 ottobre 

Quest’anno il filo conduttore della gita è il complesso e sfaccettato rapporto del Carso e i suoi abitanti con il mare e quello dei triestini con il Carso.

Rivivremo concretamente il rapporto fisico con il mare, anche fonte di sostentamento, che si è materializzato in passato con collegamenti pedonali tra l’altopiano e la costa, oggi quasi cancellati da nuovi percorsi ed esigenze.

Tra S. Croce e Contovello tale rapporto era così profondo che molti contadini erano anche pescatori e fino agli anni ’50 vi si svolgeva regolarmente la pesca al tonno, documentata recentemente da numerosi libri, mostre e foto. A questo si aggiungevano le relazioni quotidiane tra gli abitanti del Carso, specialmente donne, per la vendita di prodotti agricoli, latte ed altro in città. Questo mondo si integrava con quello dei triestini che frequentavano il Carso alla ricerca di evasione, di misteriose acque sotterranee e molto altro.

La Regata Barcolana è quindi occasione propizia per riscoprire un universo quasi perduto.

Alcuni testimoni ci accompagnano in questo viaggio nella memoria, di persona o indirettamente, grazie alla lettura dei loro ricordi.

Descrizione dellitinerario

Da Trebiciano (quota m 355), raggiunto per mezzo del bus, seguiamo antichi percorsi e la sentieristica CAI n. 2, 1,18 e 12.

Ci affacciamo sul ciglione carsico e proseguiamo per querceti e pinete fino all’Obelisco e al Santuario di M. Grisa, con alcune brevi salite tra le alture del M.Vrh (m 436), Belvedere (m 447), Poggioreale del Carso (m 397) e le discese al valico di Trebiciano, alla Sella di Banne, intervallate da lunghi tratti orizzontali. Incontreremo un manufatto, recentemente ritrovato: il Punto di mira che fu impiegato per l’orientamento del telescopio e per la misura della longitudine, per una decina d’anni a fine ‘800, in quanto rappresenta il Nord geografico rispetto alla specola del palazzo Biserini (Piazza Hortis, sede del vecchio Osservatorio Astronomico ed attuale biblioteca). In breve fu dimenticato dopo il cambiamento di sede dell’Osservatorio e il successo dei processi di rimboschimento a pino nero, iniziati proprio in quel periodo (boschi Derin, Venezia, Tomasini, Burgestaller-Bidischini). In zona sono presenti ancora numerosi pini con le incisioni praticate nella corteccia per la raccolta della resina. Più recenti invece i ruderi di una vedetta S.A.G. e delle difese costiere tedesche, realizzate dalla Todt durante la II guerra mondiale.

Dai punti di osservazione aperti sul golfo e sulla città, quali la Vedetta d’Italia, possiamo seguire le fasi della famosa regata. Percorreremo parzialmente la Via Crucis del Santuario di M. Grisa, il sent. 12 molto suggestivo con il suo “cubo di roccia “, e la comoda Strada Vicentina “Napoleonica”. Infine dalla ripida Scala Santa attraversando una zona di vigneti, raggiungiamo l’Azienda Agricola Ferfoglia per concludere la con un lieto pranzo.

 

Informazioni e iscrizioni
Le iscrizioni saranno accolte fino al 6 ottobre
riccardo.ravalli@libero.it
cell 3664654601

Foto Carlo Borlenghi
Foto Carlo Borlenghi

 

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