Dedicato a Fabrizio De Andrè: mio grande, pubblico, introverso conterraneo
L’osservazione della scrittura manuale spontanea ci fornisce molti elementi della personalità dello scrivente. Tra questi uno fondamentale è il grado di intro/estroversione. Per ragioni di spazio si riassumono schematicamente gli “indizi” principali per potere individuare questi aspetto.
Altezza delle minuscole minori (a, c, e, m, ecc.): più grande è, più dimostriamo di volerci rappresentare “grandi” agli occhi del mondo (l’attore); il timido, a riservato produce scritture decisamente più piccole (lo spettatore).
Inclinazione delle lettere: rappresentano una sorta di “postura psicologica”. Quelle molto inclinate verso destra dimostrano la tendenza forte a progredire, ad avanzare, a sfidare gli eventi, a creare relazioni; quelle, al contrario, inclinate a sinistra palesano visibilmente timore di avanzare, freno relazionale, sfiducia nel prossimo (ovvero, di norma, per se stessi).
Vezioni dei tratti finali (tagli delle “t”, accenti, tratti finali di parole): quell orientati e prolungati verso destra (nelle scritture occidentali che procedono da sinistra a destra) dimostrano l’attrazione fatale dello scrivente verso il futuro, le cose nuove e il prossimo; sono delle inconsce proiezioni di se stesso in avanti. Il fenomeno contrario (vezioni sinistrorse) si manifesta in due modi fondamentali: gesti finali piuttosto ampi che procedono con moto circolare antiorario e che finiscono con un ripiegamento verso sinistra (proprie di chi non vuole sembrare introverso e cerca modalità espressive fuorvianti) e quelli che appaiono come piccole virgole, di norma subuncinate, piccole e prodotte da un movimento di senso orario (tipiche di colui che vuole celare i proprio sentimento).
Andamento pressorio dei tratti finali: se analizziamo il movimento e la pressione fatta nel tracciare i tratti finali (ovvero quelli che terminano con il sollevamento della penna dal foglio) possiamo individuare alcune tipologie facilmente interpretabili in chiave psicologica. Distinguiamo, in particolare, i tratti di accelerazione (appuntiti, di minor pressione finale) tipici di chi “lancia” (messaggi, parole, gesti) con velocità ed immediatezza tipici dell’estroverso da quelli frenati (a clava od arpione, di maggior pressione finale) caratteristici di chi controlla che non gli “scappi niente”.
Carlo Chinaglia
Per chi volesse approfondire la conoscenza della materia si rimanda al testo Grafologia – Metodo e applicazioni per capire se stessi e il prossimo, di Carlo Chinaglio, Gremese Editore, Roma, 2007.|
tratto da Konrad n. 155 di aprile 2010
