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Falsi amici

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I falsi amici sono coloro che ci riservano un atteggiamento molto gradito e accattivante ma dai quali bisogna guardarsi le spalle … anche nel campo dell’illuminotecnica esistono delle tecnologie che sembrano essere la panacea di tutti i mali ma che vanno utilizzate con la giusta attenzione per non incappare in sgradite sorprese: queste sono le fonti di luce ben note chiamate LED.

Quest’affermazione vi sorprende? Bene, vediamo dapprima come funzionano.

Innanzitutto i LED emettono esclusivamente luce monocromatica: infrarossa, rossa, gialla, verde, blu e anche ultravioletta … ma, allora, quelli che sembrano emettere luce bianca? Questo viene fatto con un “trucco tecnologico”.

Il primo tentativo di realizzare una sorgente di luce bianca con i LED è stato quella di inserire 3 LED nello stesso involucro (rosso, verde e blu) che grazie alla sintesi additiva dei colori danno per risultato la luce bianca.

Questo sistema non risultava però abbastanza economico ed efficiente e quindi è stata riciclata un’altra tecnologia, la stessa utilizzata nelle lampade a fluorescenza: all’interno del loro involucro vengono poste delle sostanze a base di fosforo che, eccitate da una fonte di energia interna, restituiscono luce su tutto lo spettro luminoso e che quindi appare bianca ai nostri occhi.

Fra tutti i tipi di LED, quale è stato impiegato per eccitare questi fosfori? Quello che emette luce a più alta energia.

La luce del colore che si trova più in alto nello spettro (blu) ha bisogno di più energia elettrica per venire prodotta se confrontata con quella che si trova più in basso (rossa); per i tecnici: a parità di corrente necessaria per illuminarli (15-20 millesimi di Ampere) quelli rossi necessitano di 1,8 Volt mentre quelli blu di ben 3,0 Volt, quindi la luce blu possiede intrinsecamente più energia di quella rossa.

Questo è chiaramente visibile in quel grafico che viene chiamato spettro di emissione (vedi immagine) dei LED a luce bianca: si vede chiaramente un picco di emissione nel blu sovrapposto a una “campana” di luce che copre tutto lo spettro visibile.

Spettro di emissione di un LED a 5000 Kelvin in relazione alla sua lunghezza d’onda (espressa in miliardesimi di metro)

Qualche lettore sarà già a conoscenza che ci sono LED che vengono prodotti e dichiarati di diverse temperature colore, da 2.700 K (misura in Kelvin), quelli un po’ giallini, a 6.000 K, quelli bianchissimi, quasi abbacinanti: più è alta la temperatura colore maggiore è la quantità di energia di luce blu presente nello spettro.

Ecco il problema … per il nostro cervello, la presenza di luce blu è un chiaro messaggio: “è ancora giorno”, quindi, nonostante le ore tarde, sottoposto a questo genere di illuminazione, il nostro cervello non comanda al nostro organismo rilasciare melatonina e, quando spegniamo la luce per coricarci, prendiamo sonno con difficoltà e la qualità dello stesso si abbassa in modo drastico, tanto che molte persone si trovano costrette ad assumere la stessa melatonina ricorrendo al consumo farmaceutico.

Certo non si può tornare indietro alle lampade a incandescenza che, pur non emettendo assolutamente luce blu, consumano da 4 a 9 volte l’energia del LED… e allora, cosa dobbiamo fare nelle nostre case?

Innanzitutto non va commesso l’errore di pensare che, visto che consumano meno, mettiamo più LED, più potenti e facciamo più luce! La quantità di luce deve essere comunque contenuta solamente alla quantità sufficiente e necessaria, in altre parole, nottetempo, non illuminiamo a giorno i nostri ambienti.

Altro punto importante è utilizzare LED con bassa temperatura colore; sicuramente quelli da 2.700 K sul comodino per la lettura serale e non più di 3.000 K per quelli di cucina e soggiorno (che rendono i colori un po’ più naturali, ma 2.700 K sono comunque preferibili)… avremo così risparmiato energia e creato un ambiente più adatto alla nostra fisiologia, quella donataci da madre natura.

Questo è quello che possiamo fare nelle nostre case, ma provvedimenti simili dovrebbero essere considerati e presi anche dagli amministratori degli impianti di illuminazione pubblica, tenendo presente che i LED hanno anche altre controindicazioni quando utilizzati in tali contesti, ma di questo ne parleremo prossimamente.

Muzio Bobbio

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1 comment

LED stradali - Konrad - Naturalmente liberi 15 Settembre 2023 at 22:11

[…] Nell’ultimo articolo in tema di inquinamento luminoso abbiamo visto le caratteristiche tecniche dei LED e di come utilizzarli al meglio nelle nostre abitazioni; da qualche tempo la stessa sorgente di luce ha iniziato a sostituire anche le vecchie lampade di illuminazione stradale e pubblica, ma anche in questi contesti si tratta di una tecnologia che deve essere utilizzata con alcune attenzioni. […]

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