Presentato in anteprima a Fiume/Rijeka sabato 8 febbraio 2025 il nuovo film di Igor Bezinović“Fiume o morte!”, vincitore il giorno precedente del Festival di Rotterdam.
Un’opera imperdibile, che si distingue per la sua capacità di rovesciare la narrazione storica dominante – soprattutto in Italia – mettendo in discussione la versione tradizionale degli eventi legati all’occupazione di Fiume del 1919-1920. Il film non si limita a raccontare la storia, ma adotta una prospettiva nuova, decoloniale, antifascista e non italocentrica.
Il regista fiumano Bezinović si allontana dalla consueta glorificazione dell’ “Impresa di Fiume” di Gabriele D’Annunzio, per esplorare la complessità della città di Fiume/Rijeka: luogo multiculturale e multilingue che si trova(va?) al centro di una battaglia per l’identità e la sovranità, non solo tra italiani e croati, ma anche tra diverse tradizioni culturali e linguistiche. La scelta di raccontare la storia utilizzando il dialetto fiumano, ormai quasi scomparso, contribuisce a rendere ancora più tangibile la sensazione di un passato stratificato e plurale, segnato da invasioni, cambiamenti politici e sofferenze collettive.
La ricostruzione dei fatti non è solo storica, ma anche emotiva e collettiva. La partecipazione attiva degli abitanti di Fiume/Rijeka, che interpretano alcuni dei ruoli principali, conferisce al film un tono quasi documentaristico, ma privo della freddezza tipica del genere. Il film si compone di parti recitate, filmati e immagini d’archivio, (tra cui il primo braccio teso esibito da D’Annunzio proprio in quel contesto o l’unico video in cui si può sentire la voce di D’Annunzio che scopriamo stridula), ma anche legati alla cronaca recente come in uno spezzone dove compare il sindaco di Trieste Roberto Di Piazza nell’atto di inaugurare la contestata statua del vate in piazza della borsa. In questo modo, Bezinović riesce a mescolare fiction e realtà in un miscela a goliardia crescente che non solo racconta una storia, ma invita lo spettatore a riflettere sulle sue implicazioni politiche e culturali, in un momento storico che anticipa l’ascesa del fascismo in Italia. Guardarlo in un periodo di ascesa di ultra-nazionalismo nel contesto europeo contemporaneo ci fa capire quanto il passato non sia un capitolo chiuso, ma una realtà viva.
Le scelte registiche sono a tratti provocatorie. Il film non teme di mettere in luce gli aspetti più problematici dell’occupazione italiana, come l’imperialismo, il nazionalismo, e il razzismo che segnarono quegli eventi. La rappresentazione della figura di D’Annunzio, seppur iconica, non è affatto celebrativa, ma si inserisce in un discorso più ampio che indaga le contraddizioni e le tragiche conseguenze di quell’“impresa”. È un D’Annunzio, spesso “imbalado de cocaina”, che si fa interprete di un’ideologia aggressiva, pronta a sacrificare le persone e le identità per la gloria di una nazione che si pensa(va?) superiore.
L’aspetto più sorprendente di Fiume o morte! è però il suo approccio collettivo e partecipato, che conferisce al film una dimensione di resistenza e riflessione storica. Non si tratta di un semplice racconto, ma di un atto di rivelazione, che restituisce alla città di Fiume/Rijeka il diritto di raccontare la propria storia. Bezinović fa “parlare” la città stessa, attraverso le sue memorie architettoniche, familiari, urbane e gli attori raccolti letteralmente per le strade della città e lo fa con intelligenza e humor, anche nei momenti più tragici.
L’effetto è straniante. Ricorda Non toccate la donna bianca di Marco Ferreri. Film in costume girato nella Parigi contemporanea. E come là diversi attori in costume avevano messo in scena i retroscena della battaglia di Little Big Horn, così in Fiume o morte! legionari e arditi dannunziani con orbace e manganello si aggirano per le vie e le spiagge della città quarnerina odierna che fanno da sfondo alla vicenda storica novecentesca. Analogo anche l’intento tra le due pellicole: una demistificazione a tratti surreale e grottesca con uno sguardo decoloniale e in questo caso anche radicalmente antifascista.
Fiume o morte! non è solo un film storico, ma un’opera che invita lo spettatore a porsi domande sul presente, sull’identità e sulla memoria storica. Con una narrazione potente e una visione provocatoria, Bezinović offre una visione del passato che non solo illumina gli eventi di Fiume, ma li inserisce in un contesto più ampio di riflessione sull’imperialismo, il fascismo e la storia collettiva. Un film che, con sagacia e irriverenza, squarcia il mito di D’Annunzio e riporta alla luce storie dimenticate e voci mai ascoltate.
Fiume o morte!
Regia di Igor Bezinović
Produzione Croazia, Italia, Slovenia
Minuti 112
Nelle sale in Italia dal 17 febbraio 2025
Luca Meneghesso
Inserire nel post:
Il trailer del film
Foto allegata:
La troupe del film riceve gli applausi alla prima del film (foto Luca Meneghesso)