La notizia mi è giunta soltanto di recente ma diversi giorni fa, il giornale francese Le Monde ha pubblicato (domenica primo ottobre, per la sua rubrica Chahier du “Monde”) un articolo di ben tre pagine sull’inquinamento luminoso, a firma di Catherine Rollot.
Anche in Francia si sono formate associazioni che cercano di contrastare l’avanzata dell’eccessiva illuminazione notturna, fra le quali l’Osservatorio della Notte, il cui fondatore, Nicolas Houel, ha sottolineato che «Noi ci limitiamo a interrogarci solamente sul nostro bisogno di luce, mai sul nostro bisogno di oscurità»… Personalmente direi “il nostro diritto all’oscurità”!
Più a effetto è il titolo dell’articolo a “lettere di scoppola”: «Ritorna, la notte. La luce artificiale priva il 60% degli europei del cielo stellato. Un inquinamento luminoso che ha degli effetti deleteri sulla salute e sulla vita animale. Allora, un po’ ovunque in Francia, i militanti del “lato oscuro” si mobilitano».
Penso al cambiamento climatico del quale tutti ne hanno consapevolezza ma nessuno agisce per mitigarlo efficacemente. Purtroppo, per quanto concerne l’inquinamento luminoso, non siamo giunti nemmeno alla consapevolezza della maggior parte della cittadinanza. Riusciranno i pochi a sensibilizzare i tanti? Riusciranno i pochi a far capire a chi detiene le leve del potere che è necessario provvedere anche su queste tematiche?
Muzio Bobbio