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Ambiente Territorio e urbanistica

Il risveglio del rigassificatore

– di Lino Santoro –

Il risveglio del rigassificatore
Cronaca di una revoca annunciata e mai avvenuta

rigassificatore

La nostra storia inizia il 18 marzo 2013 quando i Ministri Clini (Ambiente) e Ornaghi (Beni culturali) emanano il decreto di sospensione del giudizio di Compatibilità ambientale (datato 17/07/2009) conferito al progetto del rigassificatore di Zaule di Gas Natural dall’allora Ministra Prestigiacomo.

Due sono i requisiti del decreto Clini&Ornaghi: individuazione di altra localizzazione del progetto da parte della Società Proponente, compatibile con il nuovo contesto dell’area portuale, e possibile rideterminazione da parte dell’Autorità Portuale (A.P.) degli scenari (previsioni di sviluppo del Piano Regolatore Portuale di Trieste incompatibili con l’impianto di rigassificazione) che renderebbero possibile la realizzazione dell’impianto.

E’ inevitabile ricorrere ai flash back.

L’A.P. invia l’11 dicembre 2012 al MISE una nota in cui si prevede un incremento, non contabilizzato nella presentazione del Piano Regolatore Portuale del 2005, dei traffici portuali di petroliere che attraverso il Canale Sud del porto arrivano al terminale SIOT. La Società che gestisce l’oleodotto transalpino dichiara intollerabile l’interferenza del rigassificatore sul ruolo strategico del traffico petrolifero e rimarca che la presenza dell’impianto aumenta il rischio terrorismo.

La Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali (DVA) affida, con nota 28 dicembre 2012 alla nuova Commissione VIA/VAS, un supplemento istruttorio per verificare i possibili conflitti derivanti dalla realizzazione dell’impianto in questione e l’analisi di ipotizzabili alternative localizzative.  Sul secondo punto la Commissione si considera incompetente, in quanto spetta al proponente individuare alternative. Sul primo punto viene elaborato un parere articolato sullo studio inviato l’11/01/2013 dall’A.P. di Trieste Porto Di Trieste: Compatibilità Della Domanda Di Trasporto Al 2020. La Gas Natural Rigassificazione Italia spa diffida il Ministero dall’avviare il supplemento istruttorio (nota 21/12/2012) e contrappone il 31/01/2013 lo Studio dei traffici marittimi nel Canale Sud della Baia di Muggia – Addendum redatto da RINA (società di certificazione navale). La commissione si esprime così …l’indicato aumento del flusso di traffico comporterebbe il superamento dell’indice d’impegno del Canale Sud…qualora fossero confermati e documentati lo scenario, i parametri e i dati dell’Autorità Portuale.

Il 06/05/2013 l’A.P. istituisce una Commissione Istituzionale per formulare una proposta di eventuale rideterminazione delle previsioni di sviluppo espresse nel Piano Regolatore Portuale. Seppur invitata a farne parte la Regione FVG non partecipa. Sono integrate nella Commissione anche le Associazioni ambientaliste. Viene approvata la seguente risoluzione: la commissione ritiene che non si possa provvedere alla rideterminazione delle previsioni di sviluppo espresse dal PRP senza arrecare grave nocumento allo sviluppo dei traffici e del porto medesimo e incompatibile ogni altra localizzazione del terminale GNL all’interno dell’ambito portuale di Trieste.

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Si revoca?

Il 20/11/2013 si tiene a Roma un incontro delle Associazioni ambientaliste con funzionari ministeriali del Ministero dell’Ambiente, retto allora da Orlando, per avere notizie rispetto alla revoca del decreto VIA 2009: il documento è pronto ed è in attesa della firma di Orlando e poi del ministro dei Beni Culturali Bray. Del resto con una nota del 16/10/2013 la Direzione generale per le Valutazioni ambientali (DVA) informa che …la scrivente Amministrazione ha intenzione di procedere alla revoca del decreto di pronuncia di compatibilità ambientale del 2009. Ma c’è di più: all’interrogazione di Aris Prodani il 03/06/2014 il Sottosegretario del MISE DeVincenti risponde …lo schema di decreto di revoca già firmato dal ministro Orlando era stato inoltrato al ministro Bray (Beni e attività culturali) il 13/02/2014, ma essendo nel frattempo mutata la compagine governativa, lo stesso decreto è stato restituito da Bray al nuovo Ministro dell’Ambiente appena insediato (Galletti) che sta procedendo ai controlli e agli approfondimenti procedurali e amministrativi di rito prima della firma

Niente revoca: il rigassificatore è compatibile.

La nostra storia si conclude con il nuovo parere n. 1706 del 06/02/2015 della CTVA, che all’insaputa di tutti (?) continuava a studiare la documentazione che arrivava al ministro Galletti da parte della Regione, come il parere critico del 18/11/2014 sulla documentazione fornita dall’A.P. (richiesta d’integrazione riguardante i dati relativi al numero di petroliere in arrivo e in partenza dal Porto di Trieste per gli anni 2012-2013-2014) e da parte dell’A.P. (modello di microsimulazione sviluppato ad hoc) per l’analisi del volume di traffici navali nel Canale Sud, oltre allo studio RINA della Gas Natural antagonista dello studio dell’A.P. Di tali frequenti contatti si fa riferimento nella nota del 25/02/2015 cui è allegato il parere n.1706. Tenuto conto anche delle valutazioni della Capitaneria di Porto di Trieste che nega l’interferenza del rigassificatore con la sicurezza della navigazione la Commissione conclude che …gli ulteriori approfondimenti effettuati nell’ambito delle integrazioni.. NON hanno documentato una incompatibilità .. delle gasiere dirette all’impianto GNL di Zaule … con lo sviluppo del Porto di Trieste. La nota della DVA del 25/02/2015 sostiene quindi che può ritenersi concluso ..il supplemento istruttorio avviato il 27/12/2012 e di conseguenza superata la comunicazione del DVA del 16/10/2013 avente a oggetto il preavviso di revoca. Quindi un ribaltamento totale dopo la firma della revoca da parte dell’ex ministro Orlando, che la sottosegretaria Velo conferma: finalmente è possibile fare chiarezza su una questione che sinora ha creato non pochi equivoci e dato adito ad aspettative prive di fondamento.

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Il sonno della Regione genera mostri.

Ma di tutto quanto stava bollendo in pentola la presidente della Regione non ne sapeva niente? Pur ricoprendo la carica di vicesegretario e responsabile infrastrutture (quindi anche Porti) del PD, e nonostante i suoi frequenti incontri istituzionali a Roma?

In una cronaca de Il Piccolo del 13/03/2015 risulta che gli assessori all’ambiente di Regione, Provincia e Comuni di Trieste e Muggia riuniti in municipio con il Commissario del Porto D’Agostino stavano valutando l’invio di un dossier supplementare al Ministero sull’incompatibilità del rigassificatore con lo sviluppo del Porto quando arrivò la ferale notizia. Allora gli assessori e D’Agostino non erano al corrente di quanto avveniva al Ministero dell’Ambiente? E nemmeno il Sindaco di Trieste? Tanto da affermare che forse nei mesi scorsi l’Autorità portuale non ha descritto in tutta la sua pericolosità l’ipotetica coesistenza tra rigassificatore e sviluppo dei traffici portuali. Ecco: è tutta colpa della Monassi. Forse è proprio per la mancata collaborazione e per i rapporti conflittuali fra ex Autorità Portuale, Regione ed enti locali e per un’incredibile incapacità negoziale con il governo Renzi che la nostra storia si conclude con il risveglio del rigassificatore.

 

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