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La moda sostenibile: un futuro più verde ed equo 
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La moda sostenibile: un futuro più verde ed equo 

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Da tempo si parla del fatto che l’industria della moda è tra le più inquinanti al mondo: il fast fashion e il consumo smodato che il sistema capitalistico ci ha abituato a vivere negli ultimi anni, hanno creato il finto bisogno di avere vestiti che costino di meno e durino di meno, perché le mode cambiano ogni stagione e noi tutti dobbiamo stare al passo.

C’è da dire che negli ultimi anni la coscienza globale sul tema è aumentata drasticamente e il mondo della moda sta attraversando una profonda trasformazione, abbandonando i vecchi modelli di produzione lineare e di massa per abbracciare un approccio più sostenibile. Sempre più designer e marchi, infatti, consapevoli dell’impatto ambientale e sociale dell’industria tessile, cercano soluzioni innovative per ridurre il loro impatto sul pianeta. 

La Copenhagen Fashion Week che si è tenuta dal 5 al 9 agosto ha segnato un punto di svolta, mostrando come sia possibile coniugare stile e sostenibilità. Materiali riciclati, tinture naturali e tecniche produttive a basso impatto ambientale sono diventati protagonisti delle passerelle. Impostando degli standard minimi per tutti coloro che volessero partecipare alla settimana della moda della capitale danese.

Non è solo la Copenhagen Fashion Week a mostrare la strada. Brand come Reformation, ad esempio, dimostrano che è possibile fare moda con un impatto ambientale minimo. Reformation utilizza tessuti ecologici come il cotone organico e il tencel, e adotta processi di produzione che riducono al minimo gli sprechi e le emissioni di carbonio. Il loro sistema “RefScale” fornisce trasparenza ai consumatori, misurando l’impatto ambientale di ogni capo di abbigliamento. 

La sostenibilità nella moda non si limita alla scelta dei materiali. Marchi come Everlane puntano sulla trasparenza, e mostrano ai consumatori ogni fase della produzione, dalla materia prima al prodotto finito. Veja, specializzata in scarpe da ginnastica, utilizza materiali ecologici come la gomma naturale e il cotone organico, contribuendo a ridurre l’impronta ambientale. 

L’economia circolare rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore della moda. Il riutilizzo, il riciclo e il noleggio dei capi d’abbigliamento sono pratiche sempre più diffuse che permettono di prolungare la vita dei prodotti e ridurre la produzione di nuovi capi. Innovazioni tecnologiche come i tessuti realizzati con materiali riciclati o biologici, e le piattaforme online che permettono di noleggiare abiti di alta moda, stanno cambiando il modo in cui consumiamo moda. Brand molto grandi e non sempre etici da questo punto di vista hanno progetti di questo tipo, come H&M e The North Face, incoraggiano i consumatori a restituire i loro vecchi capi per il riciclo e la riutilizzazione. Patagonia, nota per il suo impegno ambientale, offre un programma di riparazione dei prodotti che permette ai clienti di riparare e prolungare la vita dei loro capi, riducendo la necessità di nuovi acquisti. 

Perché non seguire le mode e optare invece per un approccio green anche nell’abbigliamento? I benefici della moda sostenibile vanno ben oltre l’aspetto ambientale, ma è proprio quest’ultimo che riveste un’importanza cruciale. L’industria della moda è una delle più inquinanti al mondo, contribuendo significativamente alle emissioni di gas serra, all’inquinamento delle acque e alla produzione di rifiuti. Scegliere abiti sostenibili riduce l’impatto ambientale, promuovendo l’uso di materiali eco-friendly, il riciclo e la riduzione degli sprechi. Inoltre, un’industria della moda più sostenibile significa anche migliorare le condizioni di lavoro. Nei paesi in via di sviluppo, iniziative che promuovono salari equi e ambienti di lavoro sicuri stanno facendo una differenza significativa. Poi ci sono progetti di emancipazione impiegando le donne nel settore tessile, come quelli sostenuti da marchi come Toms, che investono in programmi di formazione e sostegno per le donne nelle comunità produttrici, dimostrano infine come la moda possa contribuire positivamente alla società. 

Il futuro della moda è senza ombra di dubbio sostenibile, altrimenti come industria diventerà totalmente insostenibile. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un impegno congiunto da parte di tutti gli attori della filiera: governi, aziende, consumatori e designer. Scegliere di acquistare prodotti sostenibili significa contribuire a costruire un futuro più equo e sostenibile per tutti.

Giorgia Chiaro

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