In un’epoca dominata dalla tecnologia e dalla velocità, la narrativa contemporanea sembra aver riscoperto il fascino delle storie antiche. Miti, leggende e racconti popolari, che hanno sempre affascinato grandi e piccini (pensiamo a Hollywood che sopravvive da quando è nato il cinema) stanno oggi vivendo una nuova giovinezza. Autori e sceneggiatori, affascinati dalla ricchezza e dalla profondità di queste narrazioni, le attingono come a un pozzo inesauribile di ispirazione e le ripropongono a noi spettatori sotto forma di media diversi.
È da domandarsi perché le storie antiche esercitino un tale fascino sul pubblico contemporaneo. Una prima ragione è sicuramente che affrontano temi universali come l’amore, la morte, la perdita, la ricerca di sé e il senso della giustizia. Questi racconti, con il loro linguaggio simbolico e la loro capacità di esplorare le profondità dell’animo umano, offrono una mappa per orientarsi nel labirinto della nostra esistenza. Rileggere queste storie ci permette di riscoprire le nostre radici e rafforzare il nostro senso di appartenenza in un mondo sempre più globalizzato e frammentato. Queste narrazioni offrono non solo una comprensione più profonda dell’esperienza umana, ma anche un senso di orientamento e appartenenza in un mondo complesso e in continua evoluzione.
Gli autori contemporanei non si limitano a riproporre le storie antiche nella loro forma originale, ma le reinterpretano e le adattano alle esigenze della narrazione moderna. La Disney trasforma miti e leggende in cartoni animati come Hercules, Brad Pit diventa un moderno Achille nel celeberrimo Troy, o la serie Netflix di appena uscita Kaos che reinterpreta la società moderna n maniera distopica, mostrandoci un “cosa sarebbe accaduto se…” ai giorni nostri ci fossero ancora gli dèi greci.
La cultura popolare è profondamente influenzata dalle storie antiche. Nell’arte visiva, artisti contemporanei e street artist reinterpretano temi mitologici, mentre la musica di artisti come Kate Bush** e Rick Wakeman esplora elementi mitologici. Serie televisive e film, come Game of Thrones“** e American Gods, riprendono e modernizzano elementi dei miti, esplorando temi universali attraverso nuovi media e prospettive.
C’è poi tutto un filone letterario degli ultimi anni che rivede miti e leggende e li rende romanzi, bestseller in alcuni casi. Un esempio significativo di questa tendenza è Circe di Madeline Miller, autrice anche del celebre La Canzone di Achille che segue lo stesso filone. Questo romanzo offre una rivisitazione della figura della maga greca attraverso una narrazione in prima persona che la trasforma da semplice figura leggendaria a una personaggio complessa e tormentata. L’autrice ci guida dalla gioventù di Circe nel palazzo del padre Elios, titano del sole, fino alla sua trasformazione in una figura centrale della mitologia greca, intrecciando numerose storie e personaggi mitologici con fondamenta legate alle vere leggende di questi déi e ninfe. In Circe però la maga non è solo una figura che trasforma uomini in maiali, ma una donna reietta che lotta per trovare il proprio posto nel mondo. La narrazione esplora la sua vita, e ci fa conoscere le sue fragilità e le sue insicurezze, mettendo in luce la dualità tra divinità e umanità. Questo approccio consente una lettura che celebra un percorso di autoaffermazione senza cadere nel cliché della donna forte, in cui il lettore si riesce ad avvicinare ai personaggi come se non ci fossero migliaia di anni a separarli.
È probabile che in futuro vedremo una maggiore integrazione tra storie antiche e tecnologie emergenti, come la realtà virtuale o aumentata e l’intelligenza artificiale. Queste tecnologie offriranno nuove modalità di immersione e interazione, rendendo le storie antiche ancora più coinvolgenti e vive intorno a noi. Una cosa è certa: il fascino delle storie antiche continuerà a esercitare un’influenza profonda sulla cultura e sulla società, ispirando generazioni di artisti e scrittori.
Giorgia Chiaro