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Вареники_с_вишней Olga Gorchichko 26 luglio 2009 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/%D0%92%D0%B0%D1%80%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D0%BA%D0%B8_%D1%81_%D0%B2%D0%B8%D1%88%D0%BD%D0%B5%D0%B9.jpg?uselang=it
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Una tira l’altra: è l’ora delle ciliegie

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Reife Süßkirschen |Source=de.wikipedia.org |Date=2006-07-08T15:31:00Z UTC |Author=C. Kuppler |Permission=GFDL  http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b6/Reife_S%C3%BC%C3%9Fkirschen.jpgUn paio di mesi fa l’albero era una romantica cascata di fiori rosati; ora è carico di frutti carnosi che fanno venir voglia di arrampicarsi sul tronco per divorarli uno per uno!

Non solo rosse Il rosso vivo è indubbiamente il colore che più ci attira in questi piccoli frutti (e nutrizionalmente parlando è il più interessante per la maggiore presenza di antiossidanti), ma tra le 150 varietà italiane emergono ciliegie di tanti tipi, a polpa morbida (tenerine) o soda (duracine). Appartengono a quest’ultima categoria i celeberrimi duroni di Vignola, dalle tinte rosso cupe. Ma non trascuriamo gli altri tipi rosati o giallini, quasi neri o addirittura bianchi, sferici o perfino a forma di cuore. Cuoriformi sono per esempio la gialla Del Monte, di origine campana, con polpa chiara e croccante di gusto acidulo, o la bianca Graffione piemontese, giallina e adatta alla conservazione sotto spirito.

Molte varietà sono destinate al consumo a crudo: è il caso della grossa e cuoriforme Ferrovia, la più diffusa sul mercato: proviene dalla Puglia e ci ammalia con il suo rosso vivo e la sua dolcezza. Di sapore intenso è invece l’emiliano durone dell’Anella, rosso e allungato, buono anche per la canditura o la conservazione sotto spirito.

Ci sono poi ciliegie che si prestano maggiormente a essere cotte, come la scura Bella Italia, antica varietà trentina utilizzata per farcire strudel e dolci in genere, o la dolce e succosa Emiliana, usata per confetture e creme, o ancora la Bella di Pistoia, grande protagonista delle crostate. Chiude la stagione la tardiva di San Giacomo, originaria del Casertano, raccolta intorno al 25 luglio.

Al naturale Parlando di ciliegie, la mente golosa comincia subito a immaginare dessert caldi e freddi, budini, biscotti, muffin, sorbetti… Con questi frutti si prepara addirittura un’insolita zuppa dolce con il vino rosso, il chiodo di garofano e la cannella. Ma è gradevole pure l’accostamento con piatti salati. Ecco qualche idea, che potrà servire da spunto per scatenare la fantasia in cucina: un risotto di ciliegie; un’insalata di riso; un’insalatina mista di valeriana, lattughino e ravanelli; una grigliata con zucchine e melanzane servita con yogurt alla menta.

Ovviamente il consumo al naturale non va trascurato: è il modo migliore per sfruttare tutti i benefici di questi piccoli frutti.

Frutti salutari Le ciliegie sono infatti antiossidanti, antinfiammatorie e tanto disintossicanti che il famoso terapeuta francese Jean Valnet consigliava di depurarsi mangiando esclusivamente questi frutti per un paio di giorni. I benefici non si fermano qui: fermentazioni intestinali e dolori reumatici temono le ciliegie, mentre invece non devono averne paura obesi né diabetici – contengono infatti un tipo di zucchero da loro assimilabile. Insieme, contengono anche vitamine A, C e del gruppo B, minerali come ferro, zinco, magnesio, potassio, zolfo…

Energetiche, diuretiche e lassative, le ciliegie sono anche rinfrescanti, sedative e capaci di rafforzare il sistema immunitario. Se applicate su viso, collo e mani rivitalizzano e ringiovaniscono i tessuti.

I noccioli asciugati al sole possono essere usati per realizzare i famosi cuscini, rimedio naturale tradizionale delle aree alpine. Una volta scaldati in forno a bassa temperatura, emettono un calore secco che aiuta ad alleviare i dolori reumatici.

Vareniki di ciliegie (Ucraina)

225 g di farina integrale di farro, 40 ml di latte di riso, ½ cucchiaio di panna di soia, 1 cucchiaino di succo di limone + 1 scorzetta, 1 pizzico di sale marino integrale, 450 g di ciliegie snocciolate, 50 ml di vino rosso, 1 pizzico di cannella macinata, zucchero integrale di canna

Mettete in una ciotola la farina con il sale e la panna. Unite il latte e il succo di limone; Вареники_с_вишней Olga Gorchichko 26 luglio 2009 https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/%D0%92%D0%B0%D1%80%D0%B5%D0%BD%D0%B8%D0%BA%D0%B8_%D1%81_%D0%B2%D0%B8%D1%88%D0%BD%D0%B5%D0%B9.jpg?uselang=itimpastate aiutandovi con l’acqua calda necessaria per avere un composto omogeneo. Fate riposare per 30 minuti. Intanto preparate la salsa. Radunate in una casseruola 1 cucchiaio di zucchero, 1 di acqua e la cannella. Scaldate a fuoco medio, rimestando; unite 150 g di ciliegie e portate a bollore mescolando. Frullate a immersione. Unite il vino e la scorzetta. Fate riprendere il bollore, abbassate il fuoco e cuocete per 5 minuti, rimestando. Aggiungete le ciliegie rimaste, mescolate e togliete dal fuoco. Stendete sottile la pasta e ricavatene dei dischi di 7 cm circa di diametro. Sistemate al centro di ognuno una ciliegia e un pizzico di zucchero. Ripiegate la pasta sul ripieno e sigillate i bordi premendoli. Lessate i ravioli in abbondante acqua salata, scolateli e serviteli con la salsa.

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