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Cinema

Riparte il cinema Ariston a Trieste

– di Gianni Ursini-

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Sorto in viale Romolo Gessi a Trieste intorno agli anni Cinquanta, il cinema Ariston appartiene a quella generazione di sale costruite nel secondo dopoguerra.

Per più di vent’anni l’Ariston portò avanti la sua dignitosa attività di cinema di periferia, poi fu trasformato in cinema d’essai ed infine  nel 1978 avvenne il salto di qualità quando Mario De Luyk e Piero Percavassi, storici animatori del centro La Cappella Underground nato dieci anni prima in via Franca 17, rilevarono la gestione della sala.

Nel 1979 lanciarono il “Festival dei Festival” presentato come unico festival internazionale di cinema interamente autofinanziato.

La programmazione si estendeva da settembre a maggio e comprendeva i maggiori successi tra i film premiati alle principali manifestazioni europee, da Cannes a Venezia e Berlino, passando per Karlovy Vary e Locarno. I cataloghi riccamente illustrati venivano distribuiti gratuitamente, ed a fine stagione c’erano pure le premiazioni con una giuria internazionale. Come tutte le belle cose, anche il Festival dei Festival dopo dodici fortunatissime edizioni finì, ma la gestione De Luyk proseguì fino al 2003 quando subentrò il coraggioso Isidoro Brizzi, che di fronte alla crisi del 2006, non esitò a dichiarare di essere pronto a trasformare la sala in un cinema porno! La minaccia ebbe effetto: intervennero le autorità ed il cinema Ariston fu salvo.

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Intanto la sala aveva ospitato i primi Festival di Maremetraggio ed aveva collaborato alle più recenti edizioni del Festival del Cinema di Alpe Adria ovvero il Trieste Film Festival. Adesso è arrivata un’altra crisi. Sono andato a trovare Isidoro Brizzi che prosegue la sua missione di appassionato di cinema indipendente nel cinema di via dei Fabbri, un ex teatro di avanguardia situato in una delle zone più caratteristiche della città vecchia, accanto a piazza Cornelia Romana.

Isidoro mi ha raccontato che da alcuni anni le stagioni invernali al cinema Ariston non andavano troppo bene. Era strangolato dallo strapotere dei distributori, e la concorrenza dei multisala cittadini si era fatta insostenibile. Però ogni volta durante la bella stagione l’arena estiva faceva il pienone e salvava tutto. Nell’estate 2013 purtroppo il cinema estivo è diventato inagibile a causa di perdite d’acqua provenienti dal soprastante complesso condominiale, che hanno comportato una lunga chiusura ed hanno reso molto difficile far quadrare il bilancio. Isidoro mi ha raccontato che per saldare i debiti ha dovuto vendere il proprio appartamento, visto che ben pochi aiuti gli sono arrivati dal proprietario del cinema Mario De Luyk.

A questo punto l’Ariston, chiuso dal 6 gennaio, rischiava seriamente di diventare un supermercato, oppure una palestra fitness come l’ex cinema Excelsior. La chiusura dell’ultima sala d’essai di Trieste è stata per fortuna scongiurata dal centro La Cappella Underground che ne ha preso in carico la gestione.

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Dopo il “mitico” Festival dei Festival si può parlare di un vero e proprio “grande ritorno”. Il cinema Ariston ha così riaperto i battenti venerdì 7 marzo con La grande bellezza di Paolo Sorrentino, fresco di Oscar.

Adesso la più importante associazione di cultura cinematografica di Trieste, che conta ben 45 anni di vita, dispone per la prima volta di una vera sala di proiezione. Questa nuova attività andrà ad affiancarsi al servizio pubblico di Mediateca attivo nella sede della Casa del Cinema, alle molteplici rassegne e incontri con i protagonisti del cinema, proposte nel corso dell’anno in varie sedi cittadine in sinergia con altre realtà regionali, come il CUC di Udine e Cinemazero di Pordenone e soprattutto migliorando la qualità del festival della fantascienza “Trieste Science+Fiction”.

Il capitale umano di Cappella Undergroud saprà certamente approfittare dell’occasione facendo dell’Ariston un punto di richiamo spettacolare per tutta la città.

 

 

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