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Arance. Spicchi di sapore e benessere

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Paolo Neo - Wikimedia Commons

Furono i marinai portoghesi a far conoscere all’Europa le dolci arance nel XIV secolo; prima, si conosceva soltanto la varietà amara, o melangolo. Sono passati 7 secoli e oggi gli aranciati frutti sono intensamente coltivati. Il grosso della produzione italiana arriva dalla Sicilia, seguita dalla Calabria; piccole quote spettano poi a Sardegna, Campania, Puglia e Basilicata.

Le bionde o le rosse

Due i principali gruppi, distinti in base al colore della polpa:

  • bionde, utilizzate anche per la produzione del succo. Tra queste la Navellina, con la tipica protuberanza opposta al picciolo; la succosissima Valencia; l’Ovale, dolce e succosa.

  • Rosse o sanguinelle. La più famosa è la Tarocco, con buccia sottile e gusto agrodolce, particolarmente ricca di vitamina C rispetto alle consorelle. Più dolce la Sanguinella, la cui polpa è aranciata e screziata di rosso rubino. È invece rosso carico la polpa della Moro. Uno studio siciliano del 2013 ha esaminato gli effetti dei principali componenti delle sanguinelle; tra questi emergono flavonoidi, carotenoidi, acido ascorbico e antocianine. Grazie a questa armoniosa sinergia, la “rossa” ha una spiccata azione antiossidante e può quindi aiutare a prevenire aterosclerosi, diabete e cancro.

Preziosi frutti

Bionde o rosse, le arance sono tutte importanti per il benessere in genere e sono grande alleate della stagione invernale; sono infatti vitaminiche rimineralizzanti (calcio, sodio, potassio, ferro, zolfo, magnesio, fosforo…) e capace di sostenere le difese immunitarie. Rinfrescanti e depurative, aiutano a fissare i minerali, regolano il metabolismo di grassi e colesterolo, favoriscono il ringiovanimento cellulare,

Insomma, non si limitano a prevenire l’influenza, come mostrano i circa 200 composti antitumorali, di cui una sessantina di polifenoli. L’arancia è poi un’ottima fonte di acido citrico, che a dispetto del nome è una sostanza utilissima per il benessere, grazie all’azione astringente e protettiva della mucosa intestinale. Inoltre l’acido citrico è digestivo e alcalinizzante, toglie la sete, fluidifica il sangue e aiuta a fissare il calcio. Come gli altri agrumi, l’arancia contiene flavononi, che contribuisce a prevenire lo scorbuto.

Anatomia di un frutto

Vale la pena scegliere arance bio, così è possibile sfruttare ogni parte di questi frutti. Va da sé che la parte migliore è la polpa, che per inciso contiene 10 volte più flavonoidi del succo. Ma non vanno trascurati la scorza e la “spugna” sottostante. La prima, detta più correttamente flavedo, contiene antiossidanti e betacarotene, acidi grassi essenziali e oli profumati, antitumorali, stimolanti e antisettici. La scorza è poi febbrifuga e digestiva.

La seconda (albedo) non si trova solo sotto la buccia ma anche intorno agli spicchi. Mangiare l’albedo può dare fastidio, ma almeno le pellicine bianche si possono mangiare con la polpa perché contengono bioflavonoidi. Nell’albedo si trova anche pectina, una fibra che mantiene bassi i livelli di colesterolo e aiuta a eliminare le scorie cancerogene.

Non solo dessert

Siamo giustamente abituati a mangiare le arance al naturale, sotto forma di spremute (forma meno preferibile perché si eliminano le fibre) o in torte, dessert e dolci al cucchiaio. Indubbiamente il loro contributo in questo campo è notevole, anche per quanto riguarda l’effetto estetico. Ma è interessante anche l’ impiego in piatti salati. Per esempio è squisita l’insalata di finocchi con arancia, olive nere; molto buona anche la mescolanza tra con spinacini e carote grattugiate, o con radicchio (o belga) e noci. Il succo di arancia dà un gusto particolare a verdure stufate o una zuppa di carote. È buono anche con una maionese vegan, insieme alla buccia grattugiata.

La scorza regala sapori squisiti a tutti i dolci. Seccata e tagliata a fettine può essere aggiunta al tè verde oppure mescolata con menta, melissa o altre erbe aromatiche.

cyclonebill - Wikimedia Commons

Bevanda dolce e stimolante

6 carote medie, 1 pompelmo rosa, 4 arance, 20 g di zenzero fresco

Spremete gli agrumi. Spazzolate le carote e privatele delle estremità, tagliatele a pezzi e mettetele nel frullatore con la spremuta e con lo zenzero sbucciato e tagliato a pezzi. Frullate il tutto finemente. Versate la bevanda in bicchieri alti e servitela subito. Invece del frullatore potete usare una centrifuga o un estrattore.

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