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Dall'archivio di Konrad - L'aereo compie un secolo
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Dall’archivio di Konrad – L’aereo compie un secolo

In questa rubrica abbiamo parlato di trasporto terrestre, sia automobilistico che ferroviario, di mobilità urbana, di alternative al trasporto individuale, di trasporto marittimo e fluviale, di inquinamento atmosferico ed acustico ecc.
Ma non una riga sul più moderno mezzo di trasporto, l’aereo, forse per il motivo che esso non è cosi presente nella vita di ogni giorno di ognuno di noi. In qualche modo l’aereo è ancora abbastanza lontano dalla nostra quotidianità.
Certamente il numero delle persone che viaggiano in aereo è in continuo aumento. E attualmente l’Italia conta parecchi milioni di viaggiatori sia su e linee nazionali che interazionali. Un solo numero: nel gennaio-maggio 2009 in tutti gli aeroporti nazionali sono transitati la bellezza di quasi 20 milioni di passeggeri sulle linee interne e 27 milioni circa di viaggiatori su quelle internazionali (fonte: Assaeroporti), malgrado la crisi economica.

Si può ricordare che nel 2009 l’aereo ha festeggiato, in Italia, il suo primo secolo di vita. Ed è tuttavia interessante osservare che già alla fine dell’Ottocento vi furono i primi tentativi di volo. Nel 1877 l’ingegnere milanese Enrico Forlanini costruiva un elicottero messo in moto da un piccolo motore a vapore di sua invenzione: ai giardini pubblici di Milano l’elicottero si sollevò fino a 13 metri dal suolo, senza passeggero. Questa remota esperienza rappresentò primo volo di una macchina più pesante dell’aria, che si sia sollevata da terra con mezzi propri e abbia effettivamente volato. Dovevano passare alcuni decenni prima che l’elicottero, come noi lo conosciamo, diventasse una realtà quotidiana.

Vi furono poi altri pionieri del volo, come i dimenticati Otto Lilienthal e Clement Ader. Libenthal moriva il 9 agosto 1896 in uno dei suoi tentativi di volo con un apparecchio di sua invenzione, che per volare doveva slanciarsi dall’alto di una collina. Ader, con un velivolo munito di un motore a vapore, falliva il suo esperimento con la caduta a terra del suo apparecchio. Era il 14 ottobre 1889. Finalmente arriviamo ai famosi fratelli Wright (fabbricanti di biciclette), Wilbur e Orville che, continuando gli studi di un ingegnere di Chicago, Ottaviano Chanute, costruirono una macchina in grado di volare, con un motore a scoppio a 6 cilindri, da loro stessi costruito, della potenza di 16HP. Questo primo aeroplano compi nel 1903 un volo di 260 metri, della durata di 59 secondi contro un vento di 9 metri al secondo! Ma già nel 1908 Wilbur Wright vinse una coppa Michelin con un volo durato un’ora e mezza, coprendo una distanza di 66 km. Nel medesimo anno ripeteva l’impresa, superando la precedente durata e distanza, rispettivamente con due ore e mezza su un percorso di 124 chilometri.

Arriviamo all’Italia: nel 1908 a Torino l’ingegner Faccioli costruiva un suo aeroplano, il primo fabbricato in Italia, col quale effettuava nel gennaio 1909 (e siamo al secolo!) un volo a 20 metri di altezza, troncato da un guasto all’apparecchio. Ma già nell’aprile del medesimo 1909 a cura del Club Aviatori di Roma aveva inizio sul campo di Centocelle la prima scuola piloti di aeroplano con un apparecchio Wright, istruttore uno dei fratelli inventori, venuto in Italia ad effettuare esperienze di volo. Primi allievi, com’era naturale all’epoca, due ufficiali di carriera, Calderara e Savoia i loro nomi.

Ho voluto fare questa breve e incompleto excursus storico (con notizie desunte dall’Enciclopedia Treccani alla voce aeronautica) affinché si possa misurare l’enorme progresso realizzato dall’aviazione civile nel corso di un secolo, quando attualmente il volo è alla portata di tutti. Anche se la paura di volare è ancora presente in molti, dimentichi del fatto che assai più giustificata sarebbe la paura di muoversi con l’auto o la moto, o anche, come ci racconta la cronaca di ogni giorno, con le proprie gambe.


Sergio Franco

Tratto da Konrad n. 150 edizione di ottobre 2009

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