di Lino Santoro
Dipiazza versus Arvedi versus Arpa
Un sindaco di parte, così appare Dipiazza nei suoi primi 100 giorni.
Convoca solo le sue associazioni ambientaliste: NoSmog, FareAmbiente e Comitato 5 XII. Le invita agli incontri con Arvedi e con Arpa FVG, rassicurato da una claque che lo sostiene.
Legambiente e WWF non esistono. Conoscevamo un altro Dipiazza, più coraggioso, più concreto, disponibile al confronto, ma si sa l’età pesa a tutti e, forse, il suo entourage gli pone dei limiti cui non sa sottrarsi.
Accidenti alle insicurezze, che tormentano con il passare degli anni.
Eppure su alcuni punti siamo d’accordo con lui.
Abbiamo più volte affermato che gli impianti dell’area a caldo della Ferriera sono tecnologimente superati, e che interventi di miglioramento ambientale di queste componenti sembrano pezo el tacon che el buso. Sull’AIA concessa dalla Regione abbiamo già espresso le nostre opinioni: troppo aperta alle esigenze dell’impresa, meno alla tutela degli abitanti del rione di Servola. E non è da dimenticare che Arvedi ha acquisito la Ferriera a prezzo di realizzo, come documentato in modo preciso nel blogspot F.A.Q. Trieste, che consigliamo come fonte di informazione di notevole spessore sui fatti triestini.
Non ci convince invece lo scontro con Arvedi.
Con lui l’approccio potrebbe essere diverso. Nel Piano industriale 2014-2016 di Siderurgica Triestina è scritto: In una seconda fase, la competitività del costo ghisa, rapportato ai prezzi delle importazioni dall’estero, definirà la convenienza o meno al mantenimento della produzione di ghisa e della cokeria con l’eventuale ipotesi di sostituire la produzione di coke approvvigionandolo dall’estero. Al termine dell’eventuale dismissione della cokeria si renderà disponibile un’area di circa 50.000 mq che sarà riconvertita ad area retroportuale; la vecchia banchina dello stabilimento prospiciente i carbonili sarà attrezzata con gru mobili gommate e consentirà una capacità di scarico aggiuntiva di circa 400mila ton/anno di rinfuse e prodotti finiti, portando così la capacità complessiva del hub portuale multipurpose a circa 2,5 Mton di rinfuse. Queste affermazioni configurano un possibile dialogo, perché siamo convinti che è per la logistica e il laminatoio che Arvedi si è proposto per la reindustrializzazione della Ferriera, e che nemmeno lui creda a un futuro dell’area a caldo.
A fine anno scadrà l’obbligo biennale, sottoscritto nell’Accordo di programma del 21 novembre 2014 (per contare sui finanziamenti europei all’area di crisi siderurgica complessa), di mantenere l’area a caldo.
Però Dipiazza oggi è così: deve dimostrare la sua durezza, alla Bossi? O forse è solo un gioco delle parti? Si sa: fra imprenditori (seppur di livello diverso) alla fine una soluzione si troverà.
Sull’Arpa e sulla sua terzietà infine condividiamo alcune perplessità.
E in un documento presentato al direttore Luca Marchesi da Legambiente FVG (alla cui stesura abbiamo partecipato) le esplicitiamo. Non ci convincono le informazioni presenti sul sito di Arpa FVG. Un ente istituito per la vigilanza e il controllo dell’ambiente, all’esercizio e alle attività di ricerca e di supporto tecnico-scientifico, nonché all’erogazione di prestazioni analitiche di rilievo sia ambientale sia sanitario non può permettersi di scrivere da mesi sul sito web che vi sono disservizi nei prodotti modellistici.
La modellistica matematica è oggi lo strumento essenziale per interpretare lo stato dell’ambiente e per fare delle previsioni (vedi i dati dei recenti episodi di inquinamento diffuso riscontrato nei giardini di Trieste – di cui Dipiazza non dice molto, ultimamente.
La legge istitutiva di Arpa del 15/12/1998 dice : Arpa (…) è sottoposta agli indirizzi ed alla vigilanza della Regione (…) esercita le sue attribuzioni nell’ambito degli indirizzi e delle direttive della Regione.. e come si legge sul sito (…) Arpa FVG è il “braccio operativo” della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (…) e (…) opera (…) seguendo gli indirizzi tracciati dalla Regione, che vigila sulla sua attività. Che strana terzietà.
2 comments
Caro Monaco, si è scordato di citare il Circolo Miani…
In effetti colpisce il fatto che Dipiazza abbia coinvolto soltanto NoSmog, FareAmbiente e Comitato 5 dicembre negli incontri sulla Ferriera, escludendo Legambiente e WWF. Però, non posso fare a meno di osservare che queste due ultime associazioni non mi risulta abbiano reagito all’esclusione. Né ho visto traccia, negli ultimi mesi – neppure sui loro siti – di attività/prese di posizione/documenti/comunicati stampa su questo argomento. Talché il sindaco se la potrebbe anche cavare dicendo che lui ha convocato chi tra gli ambientalisti è attivo e si dà da fare …