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“Reazione a catena” visto da dentro

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Ho partecipato ad una puntata di Reazione a Catena, e vi racconto qualche curiosità sulla trasmissione. Intanto presento la squadra con la quale ho partecipato: con me c’erano Delia Perugino e Daniele Dionis, e il nome scelto dalla nostra squadra è stato Gli Anagrammi. L’appassionato di anagrammi sono io, ma ho contagiato i miei amici con questo mio hobby, e ci siamo presentati ciascuno citando l’anagramma del suo nome: DELIA PERUGINO = IE GRIDO “NAPULE!” (ricordo che Delia è nata a Napoli); GIORGIO DENDI = GENIO DI GRIDO; DANIELE DIONIS = IL DENDI È ASINO.

Per riassumere brevemente i meccanismi del gioco, dirò che bisogna creare catene di parole, legate fra loro per analogia, per esser legate in un titolo, per esser sinonime una dell’altra, o per un qualunque altro legame che può venire in mente. Ma il gioco che permette di decidere quale delle due squadre vince la puntata è L’intesa vincente, durante il quale due dei tre concorrenti devono far pronunciare al terzo una parola che vedono, mediante una domanda scandita alternativamente, una parola ciascuno. Così per far rispondere TEVERE, possiamo chiedere: “Quale – fiume – bagna – Roma?”, oppure “Dov’è – nato – Brignano?”, o ancora “Dov’è – Colosseo?”. Ricordo che “dov’è” viene considerata come unica parola e che meno parole si usano, più tempo rimane per un numero maggior di tentativi.

Noi alla nostra prima puntata siamo stati eliminati, nonostante avessimo conquistato un montepremi maggiore dei nostri avversari, che in questi giorni sono ancora in gioco, dopo oltre 15 vittorie: sono decisamente forti, ma durante la cena prima della trasmissione ci avevano confidato che si erano tanto allenati, dopo una precedente partecipazione senza successo due anni fa.

Una curiosità a proposito dello studio: è veramente fantasmagorico, con i fondali che cambiano colore durante le varie fasi del programma, e anche le parole che compaiono su pannelli per darci indicazioni su domande, punteggi e tempo a disposizione, spariscono e non disturbano la scena quando viene inquadrato tutto lo studio per una panoramica. Anche tutto il personale che lavora per la realizzazione del programma fa impressione: autisti, sarti, truccatori, e assistenti ad ognuna delle fasi della preparazione sono davvero tanti, e solo così il programma può risultare perfetto, come è sembrato a noi quando eravamo nello studio, e come mi appare adesso che lo guardo da casa, dopo la mia partecipazione.

Per noi è stata una veloce, ma piacevole esperienza, ci siamo divertiti, abbiamo avuto il tempo di conoscere gli amici di tre altre squadre e vivere un’esperienza unica, interessante soprattutto per me, che frequento tante scuole, e ho pensato quanto potrebbe esser utile il gioco dell’Intesa Vincente a scuola: secondo me potrebbe esser interessante se gli studenti dovessero porre una domanda ad un loro compagno, formulando la domanda alternativamente, cioè una parola per uno, su un argomento scolastico fissato dall’insegnante. In questo modo sia chi pone la domanda, sia chi deve rispondere, devono esser ben ferrati sulla materia studiata.

Ma torniamo al programma: io ho partecipato a tanti quiz, ma in questo caso mi sono presentato con due amici, e questo ha provocato una preparazione completamente diversa, e soprattutto, siccome le parole da trovare potevano provenire da qualsiasi ambito, non si poteva studiare una sola materia. Insomma, un bel quiz, impegnativo. Invito quindi eventuali interessati a iscriversi. Ah, se qualcuno non ci ha visti, la registrazione è disponibile su Rai Play: basta selezionare la puntata di giovedì 10 agosto, oppure si può cliccare qui.

Giorgio Dendi

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