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EDITORIALE

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di Simonetta Lorigliola

Dici scuola e dici futuro. Una banalità quasi, a cui spesso non si dà il giusto peso.

La scuola non è un parcheggio in cui sistemare i figli perchè non finiscano nel paese dei balocchi e imparino a leggere, scrivere e far di conto.

È – o dovrebbe essere- il luogo eletto di partecipazione alla comunità e di salvaguardia dell’avvenire. La scuola è massimamente luogo pubblico. Bene comune primissimo.

E richiede indirizzi e obiettivi comuni – o addio disegno di un futuro migliore.

Dal 2012 in Italia non esistono più i programmi ministeriali. L’autonomia scolastica richiede che vengano forniti alle scuole obiettivi di apprendimento e competenze che ogni studente deve acquisire.

Ma i contenuti? Nelle indicazioni generali per la scuola bisogna tener conto delle otto competenze chiave europee per la cittadinanza e l’apprendimento permanente. Roba vecchia (Raccomandazione europea del 18.12. 2006) ma informazione poco nota.

Le competenze chiave sono quelle di cui tutti (grandi e piccoli) hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.

Sono obiettivi da raggiungere al termine della Scuola primaria:

1. Comunicazione nella madrelingua

Utilizzare il patrimonio della lingua italiana per comunicare nei diversi contesti sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

2. Comunicazione nelle lingue straniere

Padroneggiare la lingua inglese e un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi.

3. Competenze matematiche
Utilizzare il linguaggio e i metodi matematici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative. In generale. La matematica è nella vita concreta di ogni giorno.

4. Competenza digitale
Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, nelle attività di studio, ricerca e approfondimento.

5. Imparare a imparare
Partecipare attivamente alle attività portando il proprio contributo personale.

6. Competenze sociali e civiche
Agire in modo autonomo e responsabile, osservando regole e norme, con particolare riferimento alla Costituzione. Comprendere i diversi punti di vista.

7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Risolvere i problemi e proporre soluzioni; valutare rischi e opportunità; progettare e pianificare.

8. Consapevolezza ed espressione culturale
Stabilire collegamenti tra le tradizioni e patrimoni culturali locali e internazionali, in una prospettiva interculturale. Riconoscere se stessi e il proprio corpo in questa dimensione comune.

Bei europei che hanno il buon sapore di cittadinanza attiva e sensibile, anche se in qualche punto ci sembrano fantascienza.

L’autonomia scolastica (non un male di per sè) viaggia di pari passo ai tagli continui alla spesa pubblica.

Con quali risorse costruiremo una scuola europea?

Oggi la scuola italiana, considerata internazionalmente di altissimo livello, affida molta fama e gloria alla buona volontà e al senso di responsabilità dei singoli insegnanti.

Proprio su di loro bisognerebbe fare un vero investimento. Sono il vero patrimonio per “allevare” apprendisti di futuro. Ce ne sono di buoni e di cattivi, come in ogni cosa. Ma di certo non potranno essere spremuti all’infinito.

La scuola merita condivisa attenzione, partecipazione della comunità e sostegno economico dello stato. Non proclami. Perchè è primario bene pubblico e comune. Di oggi e di domani.

per alessandro

metti la la frase seguente in piccolo – sotto magari in colore diverso o carattere particolare…coem nota extra testo insomma…

Di scuola vogliamo parlare ancora. Mandateci i vostri contributi scritti. Li pubblicheremo.

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