di Diego Masiello
Ho sempre “rubato” con l’occhio l’organizzazione e la comunicazione dei Parchi naturali che ho visitato e penso che, dopo un secolo, il sistema degli USA sia ancora tra i migliori nel coniugare tutela e sviluppo, cultura, relax e innovazione, scienza, ricerca ed emozioni. Puntualmente immagino la stessa cosa: come potrebbe funzionare un simile “Parco internazionale del Carso classico” gestito da due stati, capaci di aver organizzato, tra l’altro, un unico terminale informativo che dia spazio ordinato a tutte le attività proposte dalle strutture pubbliche e private del territorio. Niente sovrapposizioni o concomitanze, eventi adeguati alla stagionalità, evidenziate tutte le specificità, tutte le protezioni delle biodiversità e le produzioni del territorio ecc. ecc. Se Venezia Giulia e Litorale vogliono conservare il territorio e coccolare il turismo slow per mantenere l’eccellente standard di benessere, quella di una rete organizzata è una scelta obbligata. Non si parte affatto da zero, anzi. Pian piano grazie ai progetti transfrontalieri qualcuno ne sta parlando ; il sogno è quello che si continui a farlo.
