…piccoli preziosi luoghi da non perdere a Trieste…
di Simonetta Lorigliola – Foto Lorenzo Monasta
Se vi riesce provate a spingere la porta del locale a occhi chiusi. Entrate e continuate a tenerli ben serrati. Concentratevi sugli altri sensi. Primo, l’olfatto.
Poi, se siete veri curiosi, chiedete un assaggio alla cieca di qualche dolcezza di cui trabocca il bancone: croissant, kranz, biscotteria, pasticcini, grissini, focacce… Assaporate. Indovinate, anche, se vi diverte. Qui staranno al vostro gioco. Gentilezza e buona accoglienza sono regole applicate.
Il profumo e il sapore che ascolterete (si tratta decisamente di un ascolto) vi diranno subito e chiaramente che la qualità delle materie prime è eccelsa e che è sbarrata la porta ad ogni sofisticheria dell’industria alimentare. Niente aromi artificiali, niente additivi, niente coloranti artificiosi e dannosi. Niente miglioratori. Niente olio di palma o grassi idrogenati. Se siete dei natural-gourmet questa è casa vostra. Tutto è fatto, verrebbe da dire, secondo natura e cultura.
Le mani che impastano, e la testa che pensa, sono quelle di Fulvio Di Lorenzo.
Sua figlia, Samantha, attenta e sensibile, ha dato il tocco di informale eleganza, di cura del luogo, di scelta dei prodotti extra (niente junk food, niente famigerata Coke!) e della felice relazione in questa pasticceria che è anche un piccolo prezioso bar di quartiere.
Cosa troviamo a settembre da Fulvio?
Impossibile un elenco. Bisogna solo andare a sbirciare.
Ma ricordiamo che inizia la produzione delle fave triestine, realizzate da Fulvio soltanto con mandorle di Noto, zucchero (metà raffinato e metà integrale), rum (per le bianche) ed olio essenziale di rosa bulgara (per le rosa, che sono colorate con colorante a base vegetale). Per le fave scure, il cacao è quello di assoluta eccellenza di Valrhona, storica cioccolateria francese nota per aver creato il cacao monorigine (selezione di fave da singole piantagioni) sul modello dei grand cru vinicoli. Fulvio utilizza per ogni preparazione solo questo cacao e cioccolato. Chapeaux!
Per le merende scolastiche non mancano golose pizzette, sane e digeribili.
O anche (almeno ogni tanto va assaggiato!) un ottimo krapfen che Fulvio prepara con la medesima lunga lavorazione dedicata alle pinze: tre fasi di lievitazione. Gli “aromi” sono buccia di arancio e line bio. E ricordate, dice Fulvio, “Il buon krapfen si riconosce dall’integrità dell’anello bianco tra i due dischi, che indica che non ha assorbito olio in cottura”. I suoi sono cotti il olio di arachide (il migliore perché resiste alle alte temperature) che è regolarmente rinnovato.
Novità del momento sono anche le crostate vegane, con creme o frutta.
E non crediate che i prezzi siano stratosferici. Tutt’altro.
Fulvio ne fa una bandiera: prezzi giusti per diffondere la cultura del buono il più possibile.
Grazie Fulvio, spingere quella porta è sempre un doppio piacere: per la bontà gustativa e per la vostra cura di ogni cosa, comprese la salute e la piccola felicità dei fortunati gourmet che arrivano nel vostro locale.
I DOLCI DI FULVIO
via Donadoni 33
Trieste
tel. 040 7606043