– di Lino Santoro –
Nardi, Accordo di Programma, Aia e Procura. Quale destino per la siderurgia a Servola?
Il gruppo Lucchini è traghettato dal Commissario straordinario governativo Nardi verso nuovi acquirenti. Il Programma di cessione di complessi aziendali di Lucchini SpA in Amministrazione Straordinaria del settembre 2013 nella parte che riguarda la Ferriera di Trieste conclude che l’unico percorso che possa permettere la continuità operativa è legato all’acquisto da parte della Finarvedi. In alternativa il destino del sito siderurgico è la sua riconversione nella logistica con la realizzazione della piattaforma di 78 ettari e in attività industriali pulite.
L’accordo di programma
Sul destino della Ferriera di Trieste è stato recentemente firmato l’Accordo di programma sulla riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale dell’area di crisi industriale complessa di Trieste. L’Accordo riguarda tutta l’area Ezit, come l’Accordo di programma sul SIN (Sito inquinato d’Interesse Nazionale) triestino di cui fa parte la Ferriera, tanto che gran parte delle azioni previste nei due assi d’intervento riguardano la bonifica dei suoli e delle acque di falda (barriera idrica e confinamento fisico). La Riqualificazione delle attività industriali e portuali e del recupero ambientale non esplicita molto sugli interventi da fare in merito alla riconversione e riqualificazione produttiva della siderurgia. L’Asse 3 dell’Accordo affida ad Invitalia il Progetto di riconversione e di Riqualificazione Industriale, però tutte le risorse disponibili non sono ancora definite in dettaglio e non si entra nel merito di quali innovazioni s’intendono realizzare. Si rimanda ad Accordi di programma quadro, per individuare i soggetti responsabili dell’attuazione delle singole attività ed interventi e per definire nel dettaglio le risorse finanziarie occorrenti. Gran parte dell’area della Ferriera da bonificare è di proprietà dell’Autorità portuale che, anche se non responsabile della contaminazione, dovrà procedere alla bonifica, con il diritto di rivalersi sull’autore dell’inquinamento. E a proposito è opportuno riportare che la Conferenza dei servizi che si occupa della bonifica del SIN ha ritenuto insufficienti e inadeguate l’analisi di rischio e le misure di prevenzione adottate da Servola SpA.
L’AIA
Nell’Azione 3 dell’Accordo di programma si stabilisce che il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale potrà essere disposto solo a favore del soggetto selezionato dal Commissario straordinario in seguito a procedura d’evidenza pubblica. L’arvediana Siderurgica Triestina Srl, di cui è amministratore unico Francesco Rosato, lo stesso che ha svolto anche attività di consulente per il Comune di Trieste, ha prodotto gran parte degli elaborati che accompagnano la richiesta di rinnovo dell’AIA, presentata dal Commissario Nardi alla Regione FVG nel dicembre 2013. Una strana richiesta di rinnovo per uno stabilimento che è in via di ristrutturazione sostanziale rispetto all’impiantistica e di riconversione produttiva, infrastrutturazione e recupero ambientale. Gli allegati tecnici alla domanda di rinnovo di fronte all’inderogabile necessità di modifiche significative nella tecnologia produttiva e nella gestione di processo, in particolare per quanto riguarda la cokeria (azzeramento di sfornamenti precoci e imposizione di un limite produttivo) propongono solo eventuali (?) modifiche impiantistiche. L’ex consulente Rosato aveva formulato, nelle sue tre relazioni al Comune di Trieste, alcune ipotesi di riconversione industriale proposte dalla NewCo di Arvedi, tra cui l’ipotesi di affitto da parte dell’imprenditore cremonese dell’area della Ferriera: ipotesi decaduta dopo la firma dell’accordo di programma, che prevede la rideterminazione dei termini del procedimento di rinnovo dell’AIA, mentre vanno definiti i tempi degli interventi da realizzare in vigenza dell’attuale AIA (scaduta il 20 febbraio 2014). Nell’Accordo di programma si sottolinea come sia necessaria una serie d’interventi di risanamento non ancora realizzati nonostante le prescrizioni.
La Procura
Il 17 agosto 2013 la Procura della Repubblica ha iscritto un nuovo procedimento riguardante le emissioni della Ferriera e la loro ricaduta sull’abitato di Servola, con l’affidamento a Barbieri e a Boscolo (Università di Trieste) l’incarico di CTU, al primo per il monitoraggio delle emissioni, al secondo per individuare le cause dei malfunzionamento degli impianti, in particolare della cokeria. Critico è il pm Frezza sulla genericità delle prescrizioni della precedente AIA, date dalla Regione FVG alla Lucchini TS, la cui revisione non è stata mai attuata. Con la sua perizia Boscolo ritiene che sia essenziale e imprescindibile non superare gli 80 sfornamenti giornalieri al fine di ridurre in particolare la quantità di benzo[a]pirene. Frezza lamenta che nell’Accordo di programma non si fa riferimento agli esiti della perizia Boscolo.
Nell’attesa che sia emanato il bando di vendita dello stabilimento è stata avviata la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della Ferriera, con ricadute anche sull’indotto, divampa la polemica sulla contraddizione fra gli esiti dello Studio epidemiologico dell’ASS che certifica l’eccesso di tumori al polmone e alla vescica individuato nei lavoratori della Ferriera e lo studio dell’Osservatorio Ambiente e Salute Fvg che minimizza il rischio della popolazione esposta alle emissioni della Ferriera.