Sono passati oramai 5 anni da quando si è iniziato a conoscere l’intenzione del Comune di costruire un impianto a fune per un collegamento tra Porto Vecchio e Carso. L’occasione di un bando ministeriale per il trasporto pubblico di massa sostenibile, una tesi di laurea sulla rigenerazione di P.V. , la predisposizione del PUMS, l’accordo di programma sulla Variante n.6 , sono tutti elementi che hanno contribuito a dare linfa a questo insano progetto e consentito di portare avanti i procedimenti con l’ipotesi progettuale. L’occasione delle consistenti risorse in conto capitale per investimenti, messi a disposizione dal programma Next Generation EU (PNRR), ha reso possibile il finanziamento dell’opera e il Comune ha formalizzato il progetto di fattibilità tecnico economica, condizione preliminare per iniziare la complessa procedura e ottenere l’approvazione definitiva e conseguentemente poter iniziare i lavori per la sua realizzazione.
Il Comitato, che si è costituito 3 anni fa, fin dall’inizio ha contestato sotto diversi profili la finalità del progetto, usufruendo dell’apporto di professionisti con qualifiche specifiche nei settori tecnici che costituiscono la particolarità dell’opera e denunciare pubblicamente gli impatti che la stessa origina sul territorio. Gli aspetti negativi e/o non sufficientemente sviluppati e verificati dal progetto riguardano campi diversi, in particolare: quello trasportistico, quello ambientale- paesaggistico, quello gestionale economico, quello inerente la sicurezza. Tutti questi temi sono stati oggetto di uno specifico Dossier, nel quale vengono evidenziati gli elementi che non trovano giustificazione nei documenti prodotti dalle Amministrazioni coinvolte nei vari procedimenti autorizzativi, o meglio ancora errati e fuorvianti. Si è prodotto ultimamente un ulteriore Dossier nel quale si evidenziano le forzature nei procedimenti e provvedimenti amministrativi predisposti dal Comune per superare normative, regolamenti e leggi che disciplinano gli interventi che ricadono in ambiti territoriali classificati come zone di NATURA 2000 dalla Direttiva Europea Habitat. Entrambi i Dossier sono pubblicati sul nostro sito NoOvovia e consultabili da chiunque ne abbia interesse.
Al momento si stanno attendendo i pronunciamenti del TAR sui 5 ricorsi presentati da residenti e dalle Associazioni Ambientaliste, e si sta valutando di impugnare pure il nuovo Decreto Ministeriale che assegna al comune di Trieste un finanziamento sostitutivo a quello del PNRR. L’esclusione dal PNRR, é dovuta al fatto che il progetto non rispetta il principio del DNHS, confermando quanto il Comitato fin dal principio ha sostenuto in merito al danno ambientale che la realizzazione dell’opera provocherebbe. L’assegnazione del nuovo finanziamento, con il Decreto firmato dal Ministro, consente di proseguire con l’iter amministrativo per concludere i procedimenti autorizzativi ancora aperti per dare inizio ai lavori e apre una nuova fase anche per il Comitato. E’ necessario conoscere le modalità che regolano l’erogazione del finanziamento e le modalità di impiego nonché i tempi per la conclusione dei lavori, visto che le scadenze fissate dal PNRR non sono più valide. Quindi la partita che si sta giocando tra oppositori del progetto e Amministrazione comunale è ancora aperta, ricordando che i vincoli di salvaguardia ambientale, fissati dalle Norme Europee, permangono, in quanto il percorso della Cabinovia, è bene sottolineare, interessa un ambito di NATURA 2000. Non viene meno la volontà del Comitato e dei suoi sostenitori di portare avanti l’impegno per scongiurare la realizzazione dell’opera, sempre attraverso modalità rispettose del diritto che disciplina le manifestazioni di dissenso, organizzando tutto quello che serve per informare, discutere, organizzare eventi pubblici e raccogliere l’adesione e il consenso dei cittadini.
Il Comitato in questi 3 anni si è avvalso non solo del Comitato Scientifico, ma di un ampio supporto di soggetti diversi, Partiti, Associazioni, Organizzazioni, Comitati, Movimenti,
Circoli culturali, che hanno dato vita ad un consistente Coordinamento necessario punto di verifica, dibattito e condivisione delle varie iniziative che sono state messe in cantiere, e ciò ha permesso non solo la diffusione delle informazioni ma soprattutto la mobilitazione che ha visto in un crescendo la partecipazione dei cittadini che si oppongono al progetto.
Bisogna insistere nel chiedere che gli organi di decentramento amministrativo, le Circoscrizioni rionali, vengano profondamente riformati, assegnando agli stessi compiti di divulgazione dei progetti che interessano i territori di loro competenza e budget adeguato per promuovere l’informazione e il coinvolgimento dei cittadini, raccogliendo istanze dei portatori di interesse, rendendo trasparenti le scelte operate dai vertici comunali, riportando così il dibattito e confronto tra amministratori ed amministrati ad un livello degno della parola democrazia..
TS 28/2/25.
Per il Comitato NoOvovia
Dott. Arch. William Starc
Tratto da Konrad 241 di aprile 2025