L’antro oscuro non ha più l’ultima luce che lo illuminava: Mario Cerne, figlio di Carlo – prima garzone e poi socio di Saba nella sua libreria – si è spento il 29 gennaio e non tornerà più nella sua gabbia d’orso (come mi disse anni fa ricordandomi la gabbia che tempo addietro racchiudeva l’orso della cartiera del Timavo, a San Giovanni di Duino).
Faceva, tra le altre cose, da guida di un museo (la Libreria Antiquaria Umberto Saba, appunto) che non era un museo e che, probabilmente, lo diventerà: non ne vedrà la realizzazione, purtroppo, nonostante il lavoro culturale svolto gratuitamente in questi decenni, sbuffando a volte, ma prendendolo come un obbligo morale.
Mi regalò un libro (su un canto della Divina Commedia che in quegli anni stavo studiando per un esame universitario) come, mi piace pensare, Saba fece a Giotti. Ho piacevolmente scoperto che ha regalato libri (lui che li vendeva!) anche ad altri, promotore culturale umile e assai poco riconosciuto.
La redazione di Konrad lo ricorderà per molto, molto tempo.
RR