– di Fabiana Salvador –
La poesia negli acquerelli di Vesna Benedetič
Ecco la nuova meraviglia di Vesna Benedetič!
57 tavole illustrano Le favole degli animali, in una curata edizione di Gribaudo. I testi tratti da Esopo, Fedro, Leonardo da Vinci, La Fontaine, Schopenauer, Tolstoj, Kipling e Leon Battista Alberti sono stati rivisti da Enrica Ricciardi con agilità e ironia. Canzoncine e filastrocche vivacizzano la lettura e ne variano il ritmo. L’insieme è armonioso, un abbraccio equilibrato di parole e immagini. Le suggestioni sono molteplici.
Vesna sceglie l’acquerello (e le matite acquerellate) per questo mondo incantato. Ama infatti le trasparenze, lavorare con la luce e la brillantezza del colore direttamente sul foglio bagnato. La considera una tecnica veloce, immediata, estremamente spirituale, che espande il pensiero e fa volare. Ma è anche l’appunto che contiene l’essenza. Più di vent’anni di esperienza e la consapevolezza che è il dettaglio a far la differenza, perché anche un solo puntino, un richiamo di colore o la ripetizione di una linea appena accennata può mutare la percezione visiva e l’emozione.
Conquistano i primi piani che ci avvicinano quasi fisicamente ai personaggi, invitando a conoscerli e a comprenderne la natura. I colori giocano con contrasti leggeri suggerendo immagini quasi riflesse, osservate con gli occhi della mente, del cuore, del trasporto, insomma della poesia.
Le illustrazioni di Vesna contengono tutto l’equilibrio e il rispetto per l’armonia, per il bello, per i pensieri semplici, per le piccole grandi cose che spesso non vediamo più o non ci hanno mai insegnato a guardare. Contengono poi un bagaglio di culture diverse che si intrecciano con disinvoltura. Tutta la sua storia. Tutta la sua vita, che non può scindersi, mai lo vorrebbe.
In questo libro di favole classicissime, c’è l’adorato Senegal, il paese del marito, che ritroviamo in alcuni sfondi infiniti e nei Rammatou Mi, gli uccellini rossi portafortuna presenti in molte pagine, come fossero il vero filo conduttore.
Ma c’è anche il Carso con le sue case dai tipici zoccoli azzurri e le facciate gialle e l’immancabile oleandro davanti all’entrata, a rappresentare il luogo dove lei ha scelto di vivere. Škerbina, piccolo villaggio vicino a Komen in Slovenia, è un luogo dove si ha la sensazione di raggiungere il mondo ma anche, all’occorrenza, di lasciarlo altrove. Un luogo magico. Non a caso anche Lojze Spacal vi trascorse un periodo. Ed è il posto scelto per organizzare l’anno prossimo un festival delle arti, Teranga na Krasu, (Teranga in senegalese significa ospitalità), dove ancora una volta le diversità si incontreranno grazie all’entusiasmo dirompente della sua ideatrice.