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Linea d’Ombra· una volontaria.

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In Piazza della Libertà (la Piazza del Mondo) a Trieste, piccole  targhe ricordano tre volontari di Linea d’Ombra recentemente scomparsi. Quella di mezzo è di Giuliana Godenigo. Già attiva in diverse associazioni di volontariato, Giuliana aveva iniziato a collaborare alcuni anni fa con Linea d’Ombra.

L’associazione si occupa da anni di dare informazioni, curare, portare cibo, vestire i giovani e anche famiglie con bimbi, che dopo aver camminato per migliaia di chilometri, attraversando più confini, chiedono qui protezione internazionale.

Sono pakistani, afghani, bangladeshi, siriani in fuga da conflitti armati, poverta’, discriminazioni che dopo aver spesso subito violenze lungo la rotta balcanica, si trovano in molti casi a dover dormire all’aperto, protetti da semplici teli termici, o nei magazzini fatiscenti del Porto Vecchio tra topi e immondizie.

Giuliana, come altri volontari di diverse citta’, non molti i triestini, preparava il pomeriggio il cibo che portava la sera in Piazza. Era una distribuzione fatta da privati senza alcun sostegno pubblico a  esseri umani che per legge hanno diritto a servizi di prima accoglienza di bassa soglia. A Trieste, la città luna park delle serie televisive, trovavano il sottopassaggio chiuso, i gabinetti rimossi, i lunghi tempi di attesa per la richiesta di protezione internazionale,  l’abbandono delle istituzioni.

In Piazza Giuliana stringe amicizie con Ismail, con Lorena, tra le fondatrici di Linea d’Ombra, con Marianna e Anita…Una malattia incurabile la tiene lontana per numerosi mesi, i volontari chiedono di lei, qualche volta viene, parla, si abbracciano. Poi non viene piu’.

Suo marito trova in Piazza una seconda famiglia, continua la sua azione non di carita` ma, come diceva Giuliana, di  resistenza e opposizione politica contro la disumanita’ delle istituzioni.

Giuliano Prandini

Tratto da Konrad 241 di aprile 2025

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