Se sfogliamo una Settimana Enigmistica, a pagina 28 troviamo da tanti anni sempre lo stesso gioco: il bersaglio. Le più vecchie copie della rivista che posseggo sono del 1957, e già quella volta il gioco appariva, sempre con la stessa presentazione di oggi, con lo stesso esempio… insomma tutto uguale. Tutto, o quasi, perché allora la rivista aveva 32 pagine (ora ne ha 48), e il bersaglio trovava ospitalità a pagina 16.
Le regole sono semplici: si deve collegare tutte le parole presenti con una catena immaginaria. Le parole possono esser unite da un gioco enigmistico (scarto, aggiunta o cambio di una lettera), o da un legame logico simile a quello che vediamo in Reazione a Catena, il gioco di Rai 1 che viene trasmesso nel preserale d’estate. In Reazione a Catena però il legame non deve venir fornito da un gioco enigmistico.
Vediamo una catena della Settimana Enigmistica: Trinacria, Sicilia, Trapani, buchi, duchi, Windsor, comari, marcio, Mario, Silla, villa, Valli, Alida, dalia, Dalila, Sansone, annesso, unito, tuoni, saette, sette, fazioni, azioni, Borsa, corsa, sacro, sacco, Isacco, Rebecca, Esaù. Vediamo ora una serie di parole apparse in Reazione a Catena: cerimonia, elegante, fine, senza, filo, rasoio, barba, pizza, bianca, mosca, naso, puzza, chiuso.
Perché ho parlato di questi due giochi? Perché entrambi mi appassionano, e quindi spero di far avvicinare ad essi qualcuno che non li conosce ancora. Ma c’è un altro motivo: spesso presento nelle scuole, agli studenti delle elementari, qualcosa di simile, partendo da una parola che trovo scritta in qualche foglio appeso al muro, e vedo che i ragazzi formano catene insospettabili, tirando fuori termini che non mi aspettavo. Qualche volta il legame fra le parole non è corretto al 100%, altre volte ci si impantana e non si riesce ad andare avanti; in tal caso si torna indietro di un passo, e si segue un’altra strada.
Quello che è certo è che ci divertiamo tantissimo, e spesso impariamo anche qualche termine che prima non conoscevamo. Quindi invito chi ha piacere, di fare come noi, e inventare qualche catena di parole con le regole citate, o anche altre. Una variante si ha prendendo una parola di partenza e una finale da raggiungere nel minor numero di passaggi possibili. Scommettiamo che ci divertiremo?
Giorgio Dendi