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La tecnologia e l'automobile
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La tecnologia e l’automobile

La mia attuale automobile è della stessa ditta della precedente, ma è più tecnologica: posso impostare la velocità desiderata, mi viene segnalata con un cicalino la vicinanza di un ostacolo, una telecamera mi fa vedere cosa c’è dietro, quando sono impegnato nel parcheggio, e così via.

Insomma, si utilizza la tecnologia, ma contemporaneamente nello schermo davanti al guidatore ci sono tante opzioni che potrebbero anche distrarre dalla guida… speriamo non sia così.

L’episodio di questa settimana legato alla mia automobile è che ho ricevuto una multa, per aver circolato a 1,49 km/h oltre il limite. E il Comune di Rosolina, in provincia di Rovigo, mi ha spedito il modulo da pagare. È giusto: non ho rispettato il codice della strada, e pago.

Ma in questi giorni una notizia che ci ha colpiti tutti è l’incidente di Casal Palocco: un bambino è morto in seguito di un incidente causato da un youtuber che guidava a 124 km/h.

Ma, mi chiedo io, se la tecnologia ha rilevato la mia velocità, confrontandola con quella consentita, non avrebbe potuto farlo anche nella strada dove è avvenuto l’incidente? Forse questo è successo, e può accadere che anche l’autore dell’incidente si veda notificare una multa. Ma forse si potrebbe fare in modo che una automobile non possa superare in maniera così forte il limite fissato: le automobili possono aver installata la scatola nera (ce l’ho io sulla mia), e soprattutto dal momento che la Lamborghini protagonista dell’incidente era stata noleggiata, si sarebbe potuto installare anche un limitatore automatico della velocità. Visto che il prezzo di quella automobile va da 200.000 a 300.000 euro, sarebbe stato interesse anche del noleggiatore fare in modo che si limiti la possibilità di provocare un incidente, a maggior ragione dal momento che il conducente era un neo-patentato.

Sono ragionamenti matematici, la matematica non insegna solo a fare calcoli, ma anche a seguire ragionamenti, che dovrebbero esser poi seguiti per l’utilità comune. Ci sono poi altri ragionamenti che lascio ad altri esperti. Il sociologo Paolo Crepet, che ho conosciuto personalmente negli eventi dove eravamo entrambi conferenzieri, va molto pesante nelle sue considerazioni in merito all’incidente citato: condivido in pieno quello che dice l’articolo a questo link, e mi fa piacere che anche la logica matematica sia d’accordo con i suoi pensieri. Se le idee che ho espresso avessero avuto seguito, forse l’incidente si sarebbe potuto evitare.

 

 

Giorgio Dendi

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