A ottobre del 2023 in Polonia è stato eletto un nuovo premier, Donald Tusk. Un’elezione che ha fatto molto parlare del paese perché Tusk è diventato celebre per le sue idee moderate ed europeiste in contrasto con l’ideale politico del presidente Andrzej Duda.
Oltre a portare un’aria di cambiamento generale, negli ultimi giorni si è tornato a discutere di Tusk e della Polonia perché vuole rendere di nuovo legale l’aborto nel paese.
Ricorderete le immagini degli scioperi delle donne polacche nel 2021, quando gli fu levato questo diritto. A oggi è considerato legale solo in casi estremi (incesto, stupro e pericolo di vita per la madre), ma punisce lo stesso chi lo pratica. Le donne polacche sono costrette ad andare all’estero o a percorrere vie illegali per interrompere la gravidanza.
Il 13 novembre scorso è stata presentata una proposta di legge che dovrebbe consentire «l’aborto legale e sicuro fino alla dodicesima settimana di gravidanza». Uno dei due Leader della sinistra polacca, Włodzimierz Czarzasty, al riguardo ha dichiarato:
Dobbiamo costruire una Polonia tollerante, aperta, responsabile e basata sullo stato di diritto, che ritrovi il suo posto nell’Unione europea.
Speriamo che il nuovo corso di governo possa restaurare una legge che ci sembra basilare per proteggere il diritto di aborto in Polonia, e più in generale il diritto di ogni donna di fare ciò che crede del proprio corpo che, è retorico ricordarlo, dovrebbe essere la base in un paese civile.
Giorgia Chiaro