– di Annalisa Metus – Partiamo dal presupposto che con un minimo di “drammatizzazione” la maggior parte dei musei può essere un’esperienza divertente per un bambino, vediamo come renderla sostenibile per l’adulto non dotato di palma del martirio.
1. Scegliete un museo (o una mostra) che vi fornisca degli appigli narrativi. L’interesse dei bambini può essere attirato dagli argomenti più disparati, tenente presente però qual’è la loro capacità di comprensione in relazione all’oggetto esposto. Ostinarvi a studiare ogni teca di manoscritti autografi di Manzoni potrebbe non essere una buona idea, mentre potreste passare indenni per una mostra di incisioni, costumi teatrali o diorami.
2. Munitevi di una piantina del museo e stabilite delle priorità. Probabilmente non vi entusiasmerete per le stesse cose: meglio approfondire poche sale ma uscire dal museo con la voglia di tornarci!
3. Fornite al bambino delle chiavi di lettura a suo uso e consumo (bando alla filologia!) e concedetevi tutte le licenze poetiche necessarie.
4. Individuate le toilettes e il percorso più rapido per raggiungerle. Spesso dalle cose banali dipende l’esito dell’impresa…
5. Inventate dei giochi legati alle opere esposte. Sono sempre di più i musei che propongono delle attività ludico-didattiche e aree ricreative all’interno del percorso espositivo, ma non potendo fare assegnamento su questi servizi, improvvisate. Basta poco: una stellina per ogni leone alato avvistato, caccia al particolare curioso, riconosci il personaggio…
6. Non restate a digiuno. Uno spuntino spesso inibisce il malumore (non solo infantile).
7. Occhio alla schiena: proprio nei musei che più piacciono ai piccoli (quelli in cui sono visibili oggetti, modellini, ricostruzioni) l’esposizione degli oggetti obbliga l’adulto a sollevare da terra il bambino. Pochissimi musei prevedono pedane, alcuni sono muniti di sgabelli che potete trascinare da una teca all’altra. Capita di trovare dei passeggini a disposizione dei mini visitatori: se lo scopo è coinvolgere il bambino possono andar bene nel caso di grandi tele, altrimenti il bicipite è sempre – ahimé – la soluzione più efficace.
8. Approntate un kit di sopravvivenza e non disdegnate uno zainetto leggero per riporre quella decina di cose che vi trovereste a tenere in mano se non c’è la possibilità di usufruire di un guardaroba. Nei musei tende a fare caldo. Negli acquari tende a fare insopportabilmente caldo.
9. Trovate il modo di fare una pausa. Si è imbambolato davanti allo scheletro di dinosauro/ bambola antica/ motore a vapore? Ottimo! Spiegategli quello che deve o non deve fare, non perdetelo d’occhio, e intanto riprendete fiato – magari seduti – per qualche minuto.
10. Mantenete la positività: anche se la visita che speravate di far durare una mattinata intera si è risolta in quaranta minuti, uscendo sottolineate al bambino quello che gli è piaciuto, invogliatelo a rifare l’esperienza.