ALIMENTAZIONE SANA
Febbraio, ultimo mese del crudo inverno
Come preservare la salute e non ammalarsi
di Nadia e Giacomo Bo
Febbraio. Piano piano giornate buie, freddo, neve lasciano via via spazio al sole che inizia a far sentire un leggero tepore. Il corpo però è indebolito dal lungo inverno, ha consumato le riserve energetiche, chimiche e fisiche accumulate nell’estate precedente. Ammalarsi o semplicemente indebolirsi sarà più facile: non è un caso che febbri, raffreddori, muco, tosse e problemi intestinali permangono e si intensifichino in questo tratto finale dell’inverno.
Vitamina C al centro della protezione
Come proteggersi? Ancora una volta ci rivolgiamo alla natura che da sempre si prende cura delle proprie creature. Esiste una sostanza dai poteri quasi miracolosi, che gli scienziati studiano da decenni, continuando a scoprirne virtù straordinarie. Stiamo parlando della vitamina C o acido ascorbico.
La scoperta della vitamina C risale al 1937 anno in cui Szent-Gyorgyi la scopri e gli valse il Premio Nobel. Si dovettero aspettare più di trent’anni prima che il ruolo che questa molecola gioca nel funzionamento del nostro corpo fosse compreso appieno.
Negli anni Sessanta e Settanta diversi scienziati negli USA e in Canada portarono a termine importanti ricerche cliniche e di laboratorio su questa e altre vitamine: Carl Pfeiffer, Roger William, Hans Selye, Irwine Stone, Abram Hoffer, Humphrey Osmond, Robert Cathcart, Ewan Cameron, Mathias Rath, Linus Pauling. Quest’ultimo è stato incluso dalla rivista inglese “New Scientist” nella sua lista dei venti più importanti scienziati di tutti i tempi. Ha ricevuto due premi Nobel (per la chimica e per la pace). Può essere considerato il più importante esponente di quella corrente medico-scientifica che si è sviluppata negli USA negli ultimi 40 anni, che lui stesso definì Medicina Ortomolecolare. Egli scoprì che la vitamina C era coinvolta in un gran numero di reazioni biochimiche nel corpo umano. Due delle sue maggiori interazioni sono il potenziamento del sistema immunitario e la sintesi del collagene, una sostanza molto importante che “tiene unito” il corpo umano. Il collagene rinforza i vasi sanguigni, la pelle, i muscoli e le ossa. L’uomo non può creare collagene senza la vitamina C. Se questa sostanza scarseggia, le ossa diventano fragili (osteoporosi), le articolazioni si indeboliscono (artrosi) i vasi sanguigni perdono elasticità (=ipertensione sanguigna) e subiscono lesioni di vario tipo (arteriosclerosi, infarto, ictus), la pelle diventa vecchia e rugosa.
Si dice che siano i segni dell’età, ma l’età non c’entra molto. Sono i segni di cronica carenza di vitamina C.
Nel corso degli anni numerosi ricercatori hanno sperimentato con successo la vitamina C nei confronti delle seguenti malattie: raffreddore, influenza, attacchi virali, mononucleosi, polmonite virale, febbre da fieno, asma, allergie ambientali e alimentari, ustioni, ferite, interventi chirurgici, ansia, prestazioni sportive e altri stress leggeri, cancro, spondilite anchilosante, sindrome di Reiter, uveite anteriore acuta, artrite reumatoide, infezioni batteriche, epatite infettiva, infezioni da Candida.
Dove si trova questa portentosa sostanza?

Ovviamente nei cibi che la natura prepara d’inverno. Eccoli (le quantità sono espresse in mg per 100g di prodotto): rosa canina 1250, rucola 110, broccoli 110, kiwi 85, cavoletti di Bruxelles 81, cavolo verde 30, lattuga 59, finocchi 12, carote 9, clementine 54, limoni/arance 50, succo di arance 44, succo di limoni 43, mandarini 42, pompelmo 40, mango 28, kaki 23, ananas 17, banana 9.
Avvertenze importanti
La vitamina C non tollera il calore. Gli alimenti che la contengono vanno consumati crudi.
Inoltre, viene ossidata (dall’ossigeno): una volta preparato il cibo va consumato immediatamente.
Infine, viene distrutta dal contatto con il metallo.