Visioni latine
Dal 22 al 29 ottobre la XXXI edizione del Festival del Cinema Latino Americano
Non tutti forse sanno che l’unico Festival del Cinema latino Americano in Italia si svolge a Trieste. Da 31 anni l’evento si ripete, portando in città visioni, riflessioni, desideri e incontri che confluiscono in un’attenta selezione della produzione filmica latino-americana di qualità.
Tutto questo, grazie al lavoro dell’associazione APCLAI e alla tenacia e professionalità del fondatore e tuttora direttore artistico del Festival, Rodrigo Diaz che abbiamo incontrato.
Il Festival rappresenta un’eccellenza culturale nel panorama triestino, ma si tratta di un evento a carattere nazionale
Trieste è il luogo di partenza e confluenza di idee e proposte che viaggiano dall’America Latina e attraversano tutta l’Italia. Numerose le collaborazioni. Con l’Istituto Italo-Latino Americano organizziamo la replica del Festival a Roma. Con l’Istituto Cervantes di Madrid assegniamo il Premio Cervantes durante il Festival e la replica di parte del programma in alcune loro sedi in Italia: Milano, Torino e Palermo. Il Premio Malvinas viene assegnato grazie a una collaborazione con il Ministero della Giustizia e Diritti Umani dell’Argentina e con l’Istituto del Cinema Argentino…
E sul piano locale?
Qui il Festival è di casa. Abbiamo scelto Trieste città di confluenze. Il Festival non potrebbe avere location migliore. La nostra rete è solida e florida. Con le istituzioni e il mondo associativo. Da vent’anni il prezioso lavoro di sottotitolatura dei film viene svolto dagli studenti dell’ultimo anno della Scuola Interpreti e Traduttori, grazie a una convenzione con l’Università. Importante anche la relazione con la Camera di Commercio che sostiene il Festival, riconoscendo la cultura cinematografica e la dimensione dell’incontro tra Italia e Latino America come parte integrante del passato ma anche del presente e futuro di questa città.
Qual è l’idea cardine del Festival?
Una idea en la cabeza, una cámara en la mano, era lo slogan del Cinema Novo brasiliano. Malgrado siano passati 50 anni, il concetto resta attualissimo: il cinema può costruire opere che raccontino le cose, ne diano una lettura critica, utilizzando al massimo il linguaggio estetico cinematogarfico, anche senza ricorrere ai grandi budget hollywoodiani. Un cinema di idee e immagini in movimento, insomma.
E poi c’è l’incontro tra due realtà simili, lontane ma vicine, come la cultura latino-americana e quella italiana. Gli scambi migratori tra questi paesi. La presenza storica di italiani in tutto il latino-america. Le storie che legano moltissimi italiani a quei paesi. Basti pensare al significato culturale della parola latino per comprendere questo innegabile e vivo legame.
Qualche anticipazione sul programma del Festival?
15 i film in concorso, uno per ogni paese dell’America Latina. Avremo una sezione dedicata ai film musicali. Un omaggio, extra moenia, al cinema arabo-palestinese.
Una retrospettiva su Gedda, documentarista cileno di origine sarda. Una seconda importante retrospettiva dedicata a Juan Carlo Rulfo, che sarà presente a Trieste, cineasta messicano, premiato anche al Sundance Festival, figlio del grande scrittore Juan Rulfo, che fu protagonista delle nuova letteratura latino americana insieme a Carlo Fuentes, Garcia Marquez, Cortazar…
Il Festival del cinema latino americano di Trieste è un interessante evento di spessore internazionale. Non mancatelo! Buona visione a tutte a tutti.
Info e programma del Festival
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