– di Anna Gregorio (Dipartimento di Fisica, Università di Trieste) –
Sogno che tutto il sistema ricerca di Trieste possa sfruttare il nostro bellissimo Porto Vecchio. Vorrei che lì gli enti scientifici si possano ritrovare vicini per lavorare insieme per una ricerca multidisciplinare.
E che in questo luogo ci sia tanto spazio per i giovani. Per i giovani ricercatori e per i giovanissimi ricercatori.Per i giovani ricercatori affinché crescano insieme nelle diverse discipline, sempre confrontandosi, affinché le loro idee siano lo spunto per nuove ricerche e dove il merito sia valorizzato.
Per i giovanissimi, perché è fondamentale che la scienza si impari da piccoli e i bambini devono giocare con la scienza fin dalla più giovane età. Sogno quindi che in questo luogo ci sia l’immaginario scientifico, l’acquario, ma anche vari musei scientifici, come il museo di storia naturale, il museo del mare e quello dell’Antartide, esposizioni tematiche, per soddisfare le curiosità dei più piccoli, non dimenticando comunque tutti i nostri cittadini perché la scienza dev’essere un bene comune. Ma pensiamo pure a tutti gli italiani, perché no: le potenzialità di Trieste per lo sviluppo del turismo scientifico potrebbero essere enormi.
Sogno che ci sia spazio per la ricerca applicata, idealmente vorrei che ci sia un passaggio diretto dalla ricerca pura dell’università e degli enti di ricerca fino al nostro mondo pratico di tutti i giorni, con la creazione di uno spazio dedicato ai giovani che vogliono portare le loro idee e loro ricerche sul mercato. Abbiamo potenzialmente un ambiente perfetto per riuscirci, fra gli esperti di innovazione e di marketing dell’università stessa e dell’Area Science Park.
Sembra fantascienza? No, io credo che sia assolutamente fattibile, non siamo molto lontani da questo sogno che farebbe di Trieste la perfetta Città della Conoscenza.
Cosa aggiungere ancora? Se si avverasse, lo spettacolo di questa cittadella scientifica all’interno del nostro Porto Vecchio sarebbe davvero ineguagliabile.