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Dall’archivio di Konrad: UN PAESE CHE INCANTA

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I tibetani, un popolo che (si dice) vede oltre la ragione

La più grande ricchezza di questo paese però è il suo meraviglioso popolo. Queste persone tranquille, tenere e aperte vivono davvero in armonia con la natura e con l’insegnamento del Budda e rispettano tutti gli esseri viventi. La loro profonda gioia e pace interiore non dipendono dalle circostanze esterne, ma nascono da loro.

La loro mistica religiosità comprende tutto il creato. La fede buddista è il loro modo di vivere, i loro numerosi dei e demoni sono presenti sempre e dappertutto. Uno degli insegnamenti che più mi ha colpita è che non si deve accettare nulla in base al principio di autorità, ma che ogni verità deve essere verificata in base alla ragione e all’esperienza. La loro religione è molto più elastica della nostra e forse per questo attira sempre più occidentali.

Ora vorrei dire almeno alcune cose del nostro viaggio. Che è incominciato e dopo tre settimane anche finito a Kathmandu in Nepal. Dove ci hanno sommersi l’aria calda e umida, il caos, il rumore e l’inquinamento di una città sovraffollata, la miseria. Ma anche il suo centro storico, patrimonio storico mondiale.

Il terzo giorno l’aereo ci ha portati sopra le montagne del Himalaya. Nessuno può non innamorarsi del Tibet dopo questo volo. Qui è iniziata la interiore trepidazione che non ci ha abbandonati più. Nel nostro viaggio non ci siamo limitati alle più comuni mete turistiche come sono Lhasa, Tsetang, Samya,

Gyantse e Shigatse. O il maestoso Mount Everest o Qomolangma, Bella Signora, come lo chiamano i Tibetani. Uno spettacolo che non si può raccontare, si puo soltanto vivere. Tra le mete meno turistiche mi devo soffermare sulla valle Lhamo Lhatso. Da qui ci siamo incamminati al Trono del dalai lama, a 5.000 metri, dove dopo un’arrampicata non indifferente senti la santità del luogo, le particolari energie e la presenza del sovrannaturale, dover sei sommerso dall’amore per tutti gli esseri viventi, dove senti la beatitudine. Qui vengono i più alti lama alla morte del dalai lama per cercare il suo successore. Io ho trascorso l’intera giornata come in trans, mi sentivo parte di tutto ciò che mi circondava, sentivo un amore contenibile per tutto, una pace e una gioia inenarrabili. Questo era il regalo che mi aspettava, che rimarrà per sempre parte di me.

Maja R. Mrevlje

(articolo pubblicato nel numero di ottobre 2007 della rivista Soutripanje)

11 Konrad maggio 2008

tratto da Konrad numero 136 di maggio 2008.



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