Sono passati vent’anni, ma ci sono ferite che non possono passare con il tempo. E tragedie che non si possono dimenticare. Per questo “Consorzio Srebrenica 1995-2015” organizza per domani 11 luglio “Don’t forget Srebrenica”, un appuntamento per ricordare il passato e imparare dalla storia per impedire che le nuove generazioni debbano subire ulteriori tragedie, insegnando loro il valore e la forza del dialogo, della collaborazione e della condivisione, per costruire un futuro diverso. E suscitare il desiderio di raccontare e raccontarsi nelle piazze, perché la voce delle persone è e deve essere più forte di chi, in tutto il mondo, ancora oggi gioca sulle divisioni tra i popoli per autoaffermarsi e giovare solo a se stesso.
La manifestazione si svolgerà in due momenti: il primo, alle ore 10, si terrà in piazza della Borsa. Qui verranno ricordate tutte le vittime del massacro e saranno letti i nomi delle persone ritrovate recentemente nelle fosse comuni e che quest’anno troveranno sepoltura al cimitero-memoriale di Potočari. Successivamente, alle ore 11.30, nella Sala “Bobi Bazlen” di Palazzo Gopčevich, si terrà un incontro a più voci quale occasione di approfondimento, dibattito e riflessione che consisterà in interventi, nella lettura di testi e poesie di Elvira Mujčić, Abdulah Sidran e delle testimoni dirette, donne di Srebrenica sopravvissute all’eccidio. Sono infine previste la proiezione del video “Srebrenica 1995-2015” (8’) del fotografo e giornalista Bruno Maran e la proposta di canti popolari bosniaci. Il Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS) ha aderito all’iniziativa.

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eleonora molea
Archeo-antropologa con la passione per il Carso quanto per le Ande, cittadina del mondo, attenta e consapevole alle piccole azioni quotidiane. Ha a cuore il rispetto della Natura e delle tradizioni locali in un’ottica di decrescita felice, chiavi di volta per un "buen vivir" sociale.
Si occupa di comunicazione, della valorizzazione del patrimonio culturale, della salvaguardia dell’ambiente e di tutte le buone pratiche che aiutano a coltivare un'ecologia anche mentale e un benessere psicosomatico.
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