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Guerra del Mediterraneo, Michele Colucci
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Tre strofe per la guerra del Mediterraneo

I. La guerra

La guerra del Mediterraneo
non ha cannoni o carri armati,
non ha bombe, mine o caschi.
La guerra del Mediterraneo
esiste per omertà, ops, volontà europea.
L’esercito è da altre parti,
prima o dopo…
Nel mezzo c’è solo una pianura azzurra
piena di cavalli selvaggi:
al galoppo cavalloni!
Non avete colpa,
quella c’è prima o dopo…
È una guerra in cui non si vede il sangue,
quindi è più leggera, meno importante,
al massimo ci si gonfia un po’
e si è puliti, alla fine, disinfettati.
Il sangue si vede prima o dopo…

 

II. Mare monstrum

Quand’è cultura è mare nostrum,
quand’è politica è mare degli altri.

 

III. Sulla difficilissima identificazione*
ovverosia Il voyerismo di Stato

A prima vista, dal cannocchiale
(con o senza infrarossi,
da nave o elicottero)
ci trovi un barcone
con delle persone,
questo è vero.
Non hanno scritto
da nessuna parte:
migrante, profugo,
orfano, ferito, violentato,
questo è vero.
Nemmeno senti con le orecchie:
Aiuto!, Aiuto!, Soccorso!, Sos!, Help!,
questo è vero.
Quindi, come puoi sapere che questi
siano migranti, profughi,
orfani, feriti, violentati
che hanno bisogno di aiuto
o non siano invece turisti,
pescatori o riccastri eccentrici?
Questo è vero.
Però escludi che siano bagnanti
perché con il binocolo
(con o senza infrarossi,
da nave o elicottero)
non vedi che indossano alcun costume
o che hanno asciugamani,
materassini o maschere subacquee,
ma il dubbio ti resta:
avranno un boxer
con su scritto I love Italia?

(20-21.03.23)

* Recentemente (metà marzo 2023) il personale delle navi della Repubblica democratica italiana ha dichiarato di non aver compreso che le persone di un barcone fossero migranti prossimi alla morte.
Capitani non vedenti li avrebbero soccorsi senza problemi, avrebbero sentito l’odore della disperazione e della paura, ma questa democrazia trova le prove che conviene a lei e la morte è arrivata.

 

Riccardo Redivo

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